Mann, presentato il rapporto annuale: ​2022 anno della ripresa

Dalla transizione alla ripartenza: 400mila visitatori da gennaio a novembre 2022

Mann, presentato il rapporto annuale: 2022 anno della ripresa
Presentato il rapporto annuale: il 2021 del Mann raccontato in 235 giorni di apertura al netto delle fasi di lockdown, 195mila ingressi (+51.27% rispetto all'anno precedente),...

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Presentato il rapporto annuale: il 2021 del Mann raccontato in 235 giorni di apertura al netto delle fasi di lockdown, 195mila ingressi (+51.27% rispetto all'anno precedente), 3.322 abbonamenti annuali venduti, 21 esposizioni, 639 prestiti per 14 mostre all'estero e 12 in Italia, un incremento tangibile dei seguaci sui social (69mila per Facebook, 83mila per Instagram e 11mila per Twitter).

Anno di rodaggio, dunque, premessa necessaria per il rinnovato desiderio di cultura che ha caratterizzato il 2022: ad oggi, dal 1° gennaio a inizio novembre, le presenze al Museo sono state circa 400mila, segnando già un raddoppio rispetto al 2021. 

«Presentiamo anche quest'anno la programmazione per le prossime festività, con la grande mostra sui Bizantini fortemente sostenuta dalla Regione Campania e la significativa riapertura del terzo giardino storico, rinnovando il  patto di trasparenza con i cittadini. Lo facciamo con il “Rapporto annuale” sulle attività svolte lo scorso anno, il secondo della pandemia, in raccordo con il Piano Strategico 20-23.  Nonostante l'importante ripresa dei flussi turistici degli ultimi mesi, prima l'emergenza Covid, poi la crisi internazionale per la guerra in Ucraina, hanno avuto ed hanno ancora innegabili riflessi sulla tabella di marcia pianificata sin dal 2016», commenta il Direttore del MANN, Paolo Giulierini.

Aggiunge Ludovico Solima: «Il sesto rapporto annuale di attività realizzato dal MANN, a partire dal 2016, testimonia la volontà del direttore di proseguire sulla strada della trasparenza, restituendo un quadro nitido e dettagliato delle attività svolte e dei risultati ottenuti nel corso del 2021. Questa del Mann è senza dubbio una buona pratica che spero possa essere quanto prima replicata da tutti i musei italiani, sia pubblici che privati”.

 

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Il Mattino