La luce di Napoli che conquistò il mondo: ecco la più grande mostra sulla Scuola di Posillipo del III millennio

La luce di Napoli che conquistò il mondo: ecco la più grande mostra sulla Scuola di Posillipo del III millennio
A fronte di una lunga serie di opere bibliografiche, moltiplicatesi negli anni, un’esposizione interamente dedicata alla Scuola di Posillipo si perde in un tempo passato. La...

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A fronte di una lunga serie di opere bibliografiche, moltiplicatesi negli anni, un’esposizione interamente dedicata alla Scuola di Posillipo si perde in un tempo passato. La Scuola di Posillipo è stata un lungo e fortunato episodio di pittura di paesaggio, andatosi a innestare nel percorso del Grand Tour, il viaggio culturale che intellettuali e artisti europei compirono in Italia a partire dall’illuminismo e perdurato, con tutte le sue varianti e trasformazioni, fino alla fine del secolo XIX. Considerata una vera e propria scuola, avviata dall’olandese Anton Smink van Pitloo, la Scuola di Posillipo combaciò con la stagione romantica ottocentesca, aprendo le porte al rinnovamento del paesaggio verista che a Napoli ebbe tra i suoi esiti più felici.


Attraverso circa sessanta opere pittoriche provenienti da raccolte private, la mostra vuole proporsi come un percorso da compiere nel tempo e nello spazio, oggi trasformato e quasi irriconoscibile, se non per quell’atmosfera che dal paesaggio naturale, che ancora offre la città di Napoli e l’intera Campania, è trasmigrata nell’opera pittorica.

Tra gli artisti selezionati, sono presenti anche alcuni pittori stranieri. La mostra offre, inoltre, un assaggio dell’evoluzione della pittura di paesaggio all’indomani dell’esperienza posillipina, un rinnovamento sempre fondato sulla ricerca di quella luce squisitamente napoletana e meridionale che incantò artisti e intellettuali di ogni dove. La mostra, promossa e sostenuta dall'assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, è curata da Isabella Valente con l’organizzazione Saverio Ammendola per Mediterranea, il Patrocinio del Dipartimento Studi di Napoli della Federico II e La Fenice di Luciano Molino. Essa rientra nell’ambito di Estate a Napoli 2019 quarantesima edizione.
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Il Mattino