«Mozart nostro contemporaneo» chiude la 30esima stagione di Dissonanzen

Un concerto dove le sinfonie di Mozart sono accostate a quelle di giovani compositori contemporanei

La stagione di Dissonanzen
Ultimo appuntamento, domenica 10 dicembre alle 18.30 al Monastero delle Trentatré a Napoli, con Dissonanzen 2023 Ricominciamo da Trenta. La rassegna si conclude...

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Ultimo appuntamento, domenica 10 dicembre alle 18.30 al Monastero delle Trentatré a Napoli, con Dissonanzen 2023 Ricominciamo da Trenta. La rassegna si conclude con "Mozart nostro contemporaneo", quarto concerto della stagione con musiche di Vincenzo Meriani, Fabio Ruggiero, Wolfgang Amadeus Mozart, eseguite dall’ensemble Dissonanzen.

Questo quarto appuntamento del ciclo triennale è dedicato alle Sinfonie di Mozart trascritte da Muzio Clementi per un quartetto da camera, accostate a musiche contemporanee, questa volta di giovanissimi compositori. La scrittura della trascrizione della Sinfonia “Haffner” valorizza il pianoforte, che fa sfoggio di una tecnica notevole e che regge il peso musicale dell’impalcatura sinfonica. Importanti le scelte timbriche che, attraverso l’utilizzo di flauto, violino e violoncello, donano all’ensemble un particolare impasto, che rende di grande suggestione la riproposizione in chiave cameristica del sinfonismo mozartiano.

Alla scintillante ed euforica Sinfonia "Haffner” nella trascrizione di Muzio Clementi, Dissonanzen (Tommaso Rossi al flauto, Francesco Solombrino al violino, Manuela Albano al violoncello e Ciro Longobardi al pianoforte) accosta 2 prime esecuzioni di giovani compositori, Epitaphfür W.A.M., un pezzo dedicato al tema dell'eternità dell'anima, di Vincenzo Meriani, un omaggio a Wolfgang Amadeus Mozart.

La sua genesi compositiva nasce dalla risonanza interiore della Sinfonia Haffner. Il percorso musicale si basa sull’idea di un’alternanza tra un tempo congelato e un tempo narrativo in cui la materia sonora vive e si trasforma, svelando la sua natura più intima e subliminale. Il suono fulmineo iniziale va man mano sgretolandosi fino a svanire, evocando al contempo una pulsazione eterna e implacabile. Per Nenia di Fabio Ruggeri, la partitura si rifà allo empfindsamer stil, lo stile sentimentale che pervade la produzione mozartiana. Un lavoro sulla reiterazione, espansione e dialogo dei materiali tratti dal concerto per pianoforte e orchestra K488: una cantilena smorzata, resa dagli armonici e multifonici del flauto e dal violoncello è inframmezzata dagli arpeggi spezzati del pianoforte, al quale si aggiungono i tremoli d’arco di violino e violoncello che fungono da slancio.

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Il Mattino