Sala Assoli, in scena “Sconosciuto in attesa di rinascita”

Lo spettacolo sabato 1° aprile e domenica 2

sconosciuto in attesa di rinascita in scena
Dopo il debutto al Campania Teatro Festival 2021 e il successo al Milano Off Fringe Festival, torna in scena a Napoli Sconosciuto in attesa di rinascita, spettacolo scritto,...

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Dopo il debutto al Campania Teatro Festival 2021 e il successo al Milano Off Fringe Festival, torna in scena a Napoli Sconosciuto in attesa di rinascita, spettacolo scritto, diretto e interpretato da Sergio Del Prete, in programma nella sala assoli sabato 1° aprile ore 20.30 e domenica 2 aprile alle ore 18.00. Un monologo sull’incomunicabilità che vede al centro della scena un uomo in dialogo con il fratello mai nato. Il lavoro teatrale attraversa il tema della periferia, intesa non solo come condizione geografica, ma anche psicologica ed emotiva. Da una banale discussione tra i genitori il protagonista viene a sapere che, prima che lui nascesse, la madre ha subìto un aborto.

Da questa rivelazione nasce una scintilla che gli cambia la vita: «Io potevo non esistere, potevo non nascere». Da qui si genera un dialogo a senso unico: da un lato un feto non nato, dall’altro un feto rabbioso di paura, vivo, che però si percepisce come aborto. Un flusso vulcanico, un dialogo aperto, un’invettiva nei confronti di un fratello mai nato, di un fratello che non nascendo, lo “costringea esistere, facendogli vivere una vita all’insegna dell’incomunicabilità familiare.

«Il protagonista è un uomo al centro della scena, al centro della storia, al centro del mondo, ma non al centro di se stesso – racconta Del Prete  -. In questo flusso di coscienza, un non-mitico Edipo si è già accecato. Se il celebre predecessore lo ha fatto una volta vista la verità, qui invece lo fa prima ancora prima di vedere, prima ancora di vivere. È la paura che acceca, la paura di non poter superare i fantasmi, gli schemi, le aridità reiterate della periferia fisica e mentale, la vera protagonista di questo spettacolo. Un uomo circondato da specchi mentali, circondato quindi dalla realtà, che però non riesce più a vedere, dal momento in cui fa una scoperta che gli cambia estremamente la visione della propria vita».

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Il Mattino