Fondazione Pietà de’ Turchini: la nuova stagione concertistica

Si parte il 4 novembre e si proseguirà fino al 27 maggio con la musica napoletana antica: tra ascolti inediti, formazione ed editoria

Locandina dell'evento
“Frequenze Inaudite” è il titolo della nuova stagione concertistica e culturale della Fondazione Pietà de’ Turchini: si parte il 4...

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Frequenze Inaudite” è il titolo della nuova stagione concertistica e culturale della Fondazione Pietà de’ Turchini: si parte il 4 novembre, riportando alla luce una pagina straordinaria, la Missa di Requiem di Domenico Sarro, e si proseguirà fino al 27 maggio.

La programmazione 2023-24, porterà a Napoli artisti stranieri che si confronteranno col prezioso patrimonio musicale partenopeo.: il tutto è  finanziato da MIC e Regione Campania, sostenuto da Comune di Napoli.

«Il titolo “Frequenze Inaudite” nasce perché desideriamo che i nostri spettatori sintonizzino il loro ascolto su pagine uniche e straordinarie – spiega la presidente Mariafederica Castaldo.

Siamo convinti che la bellezza della musica conceda un attimo di sospensione dagli affanni: un momento di benessere necessario per recuperare energie positive.».

In stagione, 18 concerti, 2 progetti site specific, 1 rassegna tematica dedicata agli itinerari musicali che uniscono l’Oriente e l’Europa. Ma anche 3 percorsi formativi che faranno arrivare in città giovani talenti da tutto il mondo.

Numerosi gli eventi che approderanno in spazi del patrimonio artistico e monumentale, come la Chiesa di Santa Caterina da Siena, sede della Fondazione, e le Gallerie d’Italia, favorendo esperienze di ascolto multisensoriale.

Tra le novità più interessanti del 2023, c’è l’ingresso nella famiglia di strumenti storici e di pregio della Pietà de’ Turchini di un organo Mascioni,  con l’idea che diventi protagonista di progetti musicali pensati per lo spazio in cui sarà collocato: la cantoria della Chiesa di Santa Maria Incoronatella alla Pietà de’ Turchini.

Di Napoli e dei suoi protagonisti musicali si racconterà “in note”, nel corso della stagione, dedicando produzioni e ospitalità a questo tema.

A partire dal concerto di apertura che propone, in prima esecuzione in tempi contemporanei, la Missa di Requiem di Domenico Sarro, pagina di pregio rimasta “inaudita” e rintracciata dalla Fondazione.

I Talenti Vulcanici, i giovani musicisti del progetto di residenza formativa e professionale nato in seno alla Fondazione, saranno protagonisti della nuova stagione con Partenope Eterna, insieme alla soprano Naomi Rivieccio.

Il programma inaugura il primo disco dell’etichetta Turchini Records, che si affianca alle Edizioni Turchini, dando testimonianza tangibile degli sforzi prodotti dalla Fondazione a favore della storia musicale di Napoli nel mondo. Il disco accosta cantate del primo Settecento con un brano inedito su testo di Giuseppe Montesano, composto da Fabio Vacchi

Il 6 novembre, prenderà il via la rassegna tematica Musiche sulla via della seta, realizzata in collaborazione con l’Università L’Orientale di NapolI.

In scena, 4 set musicali di artisti provenienti da Giappone, Indonesia, Algeria, Gambia e interventi degli studenti del Dipartimento di Musica Jazz diretti dal M° Marco Sannini;

Si prosegue il 27 maggio presso la Chiesa Santa Caterina da Siena con Calung-Lénggér Banyumasan: the Italian Tour, progetto che intende promuovere le arti performative indonesiane, portando in Italia dieci tra gli artisti più rappresentativi.

Tra i progetti site specific, 2 concerti realizzati presso le Gallerie d’Italia Napoli, a corollario della Mostra Napoli al tempo di Napoleone.

Rebell e la luce del Golfo, previsti il 17 dicembre e il 6 gennaio: Il Salotto musicale dell’Ottocento con il Duo Colbran, e Nuit d'été tra Italia e Francia con Teresa Iervolino (mezzosoprano) e Andrea Del Bianco (pianoforte).

Tre le proposte formative della Fondazione per il 2024: il Corso di Canto Gregoriano, guidato da Lanfranco Menga e la Masterclass di Canto barocco, a cura di Sara Mingardo e infine il Laboratorio di Tecnica e Interpretazione Vocale, guidato da Maria Ercolano.

Vivace sarà il dialogo con il mondo della ricerca musicologica, da sempre al centro del lavoro della Fondazione, che dal 16 al 18 novembre realizza il suo primo workshop internazionale dal titolo Cantieri tra prassi esecutiva e storia, che alternerà interventi di studiosi e interpreti di spicco del mondo musicale “filologicamente informato” su Seicento, Settecento e Ottocento.

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Il Mattino