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A Galleria Toledo, Teatro Stabile D'innovazione ai Quartieri Spagnoli, diretto da Laura Angiulli,
giovedì 12, venerdì 13 e sabato 14 maggio torna “Stazioni d'Emergenza”, rassegna dedicata alle giovani realtà teatrali, ormai alla XII edizione. Il 12, 13 e 14 maggio andranno in scena tre spettacoli di compagnie emergenti, selezionati attraverso un bando nazionale. Venerdì 12 "I Porci, una gastronomia machista" di Simone Miglietta e Alessandro Persichella, regia di Manuel Di Martino, sabato 13 "Il Campanello" di Roberto Del Gaudio, regia e scene di Sax Nicosia e domenica 14 "Padre d'amore Padre di Fango" di Cinzia Pietribiasi e Compagnia Pietribiasi/Tedeschi. Una giuria di giovani teatranti assisterà alle repliche e decreterà lo spettacolo vincitore. La compagnia selezionata riceverà un premio in denaro e sarà inserita nel cartellone della prossima stagione artistica 2023-2024.
“I porci, una gastronomia machista”: in una sorta di realtà “documentaristica”, al limite delle possibilità del costume e della maniera, vuole svolgersi I Porci.
“Il campanello” è una drammaturgia originale di Roberto Del Gaudio, uno spettacolo funambolico che offre vertiginose escursioni: dal comico più puro alle rarefatte e algide temperature dell’assurdo, fino ad una tragica intensità. Due sorelle orfane sono alle prese con il loro vivere quotidiano: Angela è un’ex attrice di teatro, costretta a letto da una grave malattia; Damiana si barcamena per provvedere alle spese di casa e alle cure della sorella malata, lavorando part-time per un sito di incontri erotici. A causa della malattia della sorella maggiore, le donne passano molto tempo rinchiuse in casa, dove evocano ricordi e parlano di amore, sesso, morte affetto filiale e altri argomenti.
“Padre d'amore padre di fango”: la narrazione multimediale Padre d’amore Padre di fango ha debuttato il 23 luglio 2020 nell’importante cornice di Kilowatt Festival, a seguito della selezione “L’Italia dei Visionari”.Siamo nel 1989: l’atmosfera di disimpegno politico e sociale culmina nella caduta del muro di Berlino. La provincia veneta appare ferita dagli arresti politici e dal dilagare della tossicodipendenza. Sara è una bambina di 10 anni con la passione per il tennis e un amore smodato per Andre Agassi e suo padre Sergio è un operaio trentenne, idealista ed eroinomane. Il 1989 è l’anno in cui tutto cambia anche per la famiglia di Sara.
A aiutare la protagonista nella lotta per la vita, importanti figure di donne: la nonna Teresa, macellaia e fan sfegatata di Casadei e la bisnonna Rina, operaia tessile da Marzotto e due guerre mondiali sulle spalle.
Sullo sfondo Schio, cittadina operaia in provincia di Vicenza. La piccola e industriosa città, che vede nascere e crescere grandi aziende tessili come la Lanerossi, negli anni ‘80 viene letteralmente sommersa dall’eroina, assistendo con indifferenza e paura all’annichilimento della generazione venti-trentenne dell’epoca.
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Il Mattino