Napoli, la coppia Clery-Branchetti nel divertente capolavoro di Mark Twain

Lo spettacolo racconta come sono andate le cose tra l'uomo e la donna in chiave umoristica e fiabesca

Napoli, la coppia Clery-Branchetti nel divertente capolavoro di Mark Twain
All’Auditorium Marillac di Napoli, venerdì 26 gennaio alle 21, approda il “Diario di Adamo ed Eva”, l’esilarante e romantico capolavoro di Mark...

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All’Auditorium Marillac di Napoli, venerdì 26 gennaio alle 21, approda il “Diario di Adamo ed Eva”, l’esilarante e romantico capolavoro di Mark Twain, protagonisti Corinne Clery e Francesco Branchetti. “Mark Twain, attingendo al mito della Creazione, - spiega Branchetti - narra come siano andate le cose tra l’uomo e la donna in una chiave ironica, umoristica ma anche fiabesca e romantica e racconta come possa essere nata l’attrazione tra i due sessi.

Il solitario Adamo, che vive felice nell’Eden all’improvviso viene seguito ed importunato da una strana creatura dai capelli lunghi apparsa all’improvviso, Eva, che Adamo vede come una creatura bizzarra e fantasiosa; Adamo si ritrova un bel giorno a dover fare i conti con questa nuova creatura «Questo nuovo essere dai capelli lunghi… Non mi piace, non sono abituato ad avere compagnia». Nel racconto i due protagonisti si avvicendano in modo commovente e allegro. Eva una creatura molto bizzarra e fantasiosa ma anche romantica, vanitosa e chiacchierona, sempre interessata a dare nomi agli animali, alle piante e al creato. Adamo invece è un uomo rude e facilmente irascibile, un solitario, innervosito dalla continua presenza di Eva, che lo segue imperterrita e incuriosita, parlando ininterrottamente".

Sul palco anche Elisa Carosi Carta e Paolo Sangiorgio, la regia è curata dallo stesso Francesco Branchetti, le musiche sono di Pino Cangialosi, la traduzione ed elaborazione è di Maura Pettorruso.

"Adamo però è molto affascinato da Eva. - continua il regista - Il loro incontro sembra destinato al disastro. Poi Eva mangia la mela e inizia la caduta: entrano così nel mondo della morte, dei figli, del lavoro, della conoscenza; arrivano i figli Caino e poi Abele, esseri che Adamo per molto tempo non riconosce come umani, ma crede siano una nuova specie di animali. È l’incontro tra l’uomo e la donna, in questo giardino dell’Eden con tutti gli aspetti e le caratteristiche dell’uomo e la donna moderni. La regia intende restituire al testo, la straordinaria capacità d'indagare l'animo umano e le tortuose relazioni che abbiamo talvolta con noi stessi e poi con gli altri; ansie, paure, malesseri, malinconie, gioie, curiosità, attrazioni, dolori, solitudini e sentimenti si alternano e si confondono in una danza meravigliosa di voci, corpi, suoni e colori, che lascia spazio alla malinconia ma anche all’ironia, alla comicità e alla tenerezza".

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Il Mattino