Napoli, a Palazzo Serra di Cassano ritorna Annalisa Renzulli nei panni di Eleonora Pimentel Fonseca

Napoli, a Palazzo Serra di Cassano ritorna Annalisa Renzulli nei panni di Eleonora Pimentel Fonseca
Il pluripremiato spettacolo sulla storia di Napoli che ha raggiunto migliaia di spettatori torna in città in un evento straordinario: «Eleonora Pimentel Fonseca, con...

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Il pluripremiato spettacolo sulla storia di Napoli che ha raggiunto migliaia di spettatori torna in città in un evento straordinario: «Eleonora Pimentel Fonseca, con civica espansione di cuore» di Riccardo De Luca, con Annalisa Renzulli nel ruolo di Eleonora, sarà in scena questo fine settimana, sabato 11 giugno, alle ore 20 e domenica 12 giugno alle 19, nel luogo esatto in cui i fatti narrati sono realmente accaduti, quel Palazzo Serra di Cassano (via Monte di Dio 14) che fu il più grande salotto dell’intellighenzia meridionale alla fine del Settecento.

Stare dentro la Napoli di duecento anni fa, realizzare il vecchio sogno di tornare indietro nel tempo e nella Storia, come solo nei film e nei romanzi si può fare. Niente rievocazioni ma piuttosto Eleonora Pimentel che parla con le sue stesse parole come trascritte nei documenti ritrovati all’Archivio di Stato o con quelle che la penna di Enzo Striano ha voluto affidarle ne «Il resto di niente», trasformando in arte la realtà. Otto attori in scena, un’ora e trenta minuti di spettacolo per provare a rivoluzionare le coordinate dello spazio e del tempo e ritrovarsi con Eleonora precisamente nelle stesse stanze, nello stesso Palazzo, pronti a combattere con lei l’unica grande rivoluzione mai attuata in Italia e vivere quel sogno di libertà e democrazia che è stata la Repubblica Napoletana del 1799.

Tutto in un grande affresco contemporaneo, che mescola comico e drammatico, grottesco e tragico, e avvince lo spettatore in continui cambi di scena, di umori, di codici. Napoli scossa da fremiti libertari, Napoli rivoluzionaria, Napoli illuminata: un connubio tra teatro e storia ormai consolidato nello spettacolo di De Luca, che per volontà del presidente dell’Istituto Italiano per gli studi filosofici Massimiliano Marotta, ha trovato casa proprio nel Palazzo di Gennaro Serra di Cassano, patriota repubblicano e compagno di battaglia di Eleonora, come lei condannato al patibolo dalla restaurazione borbonica. A condurre per mano lo spettatore fino a renderlo protagonista di un’incredibile avventura è l’attrice Annalisa Renzulli che in scena nel ruolo di Eleonora trasforma il pubblico prima nel confessore delle sua dolorosa vita privata, poi nel popolo da avvincere in un’arringa fuori dagli schemi, ancora nella folla urlante che acclama il boia in piazza mercato e in ultimo negli occhi commossi degli spettatori che vorrebbero sottrarla al patibolo.

Infiamma gli animi Eleonora nella sapiente costruzione registica di De Luca che circonda la protagonista di altri trenta personaggi, interpretati dagli altri sette attori in scena (oltre allo stesso De Luca, Daniela Cenciotti, Gino Grossi, Salvatore Veneruso, Marianna Barba, Dario Barbato, Niamh McCann), a costruire il gioco di contrasti tra lazzari e patrioti repubblicani, tra entusiasmo e malafede, in un procedere di eventi che alternano prosa, musica, e canto nel serrato alternarsi dei codici espressivi. Insomma, Eleonora Pimentel Fonseca letteralmente torna a casa. A chi si è imbattuto nelle straordinarie pagine de «Il resto di niente» di Enzo Striano, o di «Cara Eleonora» della Macciocchi sembrerà in qualche modo di ritrorvarsela davanti, in carne e ossa.

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Il Mattino