Napoli, «Stand up opera» debutta in Sala Assoli: «Fondamentale per conoscere la cultura del nostro e altri Paesi»

Lo spettacolo si terrà mercoledì 13 e giovedì 14 febbraio

Lo spettacolo «Stand up opera»
È stand up ma anche opera, è un omaggio alla lirica tramite i moduli della comedy, comicità e canto, racconto ed esibizione. Insomma...

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È stand up ma anche opera, è un omaggio alla lirica tramite i moduli della comedy, comicità e canto, racconto ed esibizione. Insomma è «Stand up opera», al debutto assoluto. 

Martedì 13 e mercoledì 14 febbraio 2024, ore 20.30 in Sala Assoli, il basso/baritono Luca De Lorenzo, accompagnato al piano da Fabrizio Romano, con la produzione di «Casa del Contemporaneo», lancia uno spettacolo unico nel suo genere e non è un modo di dire dato che, con questo show, nasce un genere vero e proprio: la lirica incontra la comicità, il repertorio operistico viene trasmesso attraverso la moderna stand up comedy.

Ma non solo. Sul palco dei Quartieri Spagnoli - dove è nata l’Opera Buffa - si incontrano e scontrano la trap e Mozart, il trash e i grandiosi scenari della musica classica, e poi sfilano i ricordi di una vita sull’orlo della precarietà, ovvero quella di un giovane cantante lirico di oggi, con racconti paradossali e spassosi, qualche licenza e molte provocazioni ben oltre il politically correct, più il resto che il pubblico scoprirà nell’ora di show

De Lorenzo da tempo è impegnato nella divulgazione dell’opera tramite i linguaggi più immediati e rivolti al pubblico generalista: dopo il fortunato tour di «A ciascuno il duo», in cui introduceva i grandi classici della lirica ai non addetti ai lavori, e dopo essere stato autore del volume per bambini «Ritorno all’opera» (San Carlo/ Memus edizioni), in cui racconta ai piccoli le storie dei compositori celebri e dei capolavori del passato, oggi torna con un lavoro di nuovo ispirato alla trasmissione del repertorio operistico a una platea vasta.

«Il mio problema è che devo provvedere al futuro, sono seriamente preoccupato da una possibile assenza di pubblico nei prossimi tempi - ironizza l’artista - Così gioco d’anticipo: e spiego anche a chi non è mai andato a teatro cosa è l’opera per diffondere alcuni messaggi. A chi pensa che sia per pochi, un genere per paludati critici e melomani superciliosi, dirò che invece è una materia divertente e spesso sorprendente, ricca di aneddoti surreali, alcuni al limite del raccontabile, sicuramente rivolta a tutti, sempre affascinante e per giunta fondamentale per conoscere la cultura del nostro e altri Paesi».

Il testo è firmato da Diego Lombardi, autore di teatro e sceneggiatore; la regia è di Gianmaria Fiorillo, regista cinematografico con una vecchia passione per il palcoscenico, che commenta: «Ho concepito la regia utilizzando il sottotesto, ovvero la lamentela che il protagonista fa parlando della condizione di chi è nato in epoca, come traino drammaturgico per trascinare gli spettatori nel racconto. Insieme a Luca e a Diego ci siamo chiesti continuamente quale fosse l'intento narrativo dello spettacolo: una volta fissato questo, siamo tornati indietro per creare un percorso di rivelazione degli argomenti, fatto di continue aggiunte che potessero suscitare curiosità».

L'aiuto regia è l'attrice Antonia Cerullo; mentre gli effetti sonori sono di Lorenzo Pasquotti.

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Il Mattino