Con Ritornanti, Enzo Moscato è di scena per la prima volta al Trianon Viviani, nello stesso teatro cioè che gli ispirò l’omonimo...
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Il noto attore, autore e regista propone questo spettacolo, da lui stesso scritto, diretto e interpretato, un trittico che mette insieme Munaciello da «Scannasurice» (1982), Rondò da «Rasoi» (1991) e Cartesiana da «Occhi gettati» (1986), cioè alcuni dei percorsi fantastici più significativi del teatro di Moscato, sempre segnati da una lingua originale, arcaica quanto modernissima.
«Il titolo sta per “ri-tornare”, “ri-percorrere”, “ri-sentire”, “ri-pronunciare” – spiega Moscato – che è l’atteggiamento che pratico di più a teatro, perché nessuna parola già detta, nessun movimento, nessun gesto, nessun respiro, già vissuti, dovrebbero venir considerati finiti, de-finiti, esautorati, morti». «Il nomadismo della ricerca non dovrebbe essere disgiunto mai dal rassicurante, naturale, portarsi appresso sempre le proprie cose, il proprio passato, le proprie masserizie, ideologiche o grammaticali – prosegue l’artista che, per l’occasione, è affiancato in scena daGiuseppe Affinito –: non per riproporli, certo, così come sono o come sono stati, bensì, al contrario, per farli agire, respirare, dibattersi, accanto o dentro un nostro spirito cambiato, e, quindi, ri-amarli».
Lo spettacolo, prodotto dalla compagnia teatrale Enzo Moscato – Casa del Contemporaneo, andrà in scena al Trianon Viviani tutti i giorni, da giovedì 25 a lunedì 29 gennaio, sempre alle 21, tranne domenica 28 gennaio, con una rappresentazione pomeridiana alle 18. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino