Sono passati 280 anni da quando, la sera del suo onomastico, Carlo III di Borbone inaugurò accanto a Piazza del Plebiscito quello che sarebbe poi divenuto la più...
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Proposta in un'esecuzione semiscenica con libera drammatizzazione e messa in scena a cura di Filippo Zigante, con inserti e revisione critica dell'edizione del 1737 a cura di Ivano Caiazza, la rappresentazione non ha mancato di entusiasmare i numerosi amici del San Carlo che una volta di più hanno varcato con piacere la soglia di quello che, nell’idea del sovrano, doveva rappresentare il potere regio e che nei fatti è ancora oggi riconosciuto come il più bel teatro del mondo. Un parterre elegante e trasversale, del quale facevano parte innanzitutto alcuni dei più assidui frequentatori come Arnaldo, Stefano, Simone e Simona Sciarelli o, ancora, Mariolina Farina, Carla Mazzola Turco, Giulia Gargiulo, Maria Laura Simeone, Massimiliano Cerrito e Maria Cecilia Cerra, Jovis Vitalic, Michele e Laura De Capua nonché volti noti del settore come Chiara Muti, Leila Fteita e il mezzosoprano Eufemia Tufano, in cartellone al San Carlo con “Il Cappello di Paglia” ed accompagnata in questa occasione dalla moglie del regista, Mariarosaria Zigante. Una serata diversa dal solito anche per tanti melomani arrivati appositamente da ogni dove, tra cui Benjamin Lemoene e Juliette Lenorcy da Parigi, Anna e Rewier Waters dalla Germania, Edward e Sarah O’Connor dagli States. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino