Rispo: «San Gennaro? È geloso di Maradona»

Da Foqus incontro sulla città azzurra

Patrizio Rispo
Tre, come gli scudetti azzurri: un libro, un fumetto e una docufiction, tutti dedicati al Napoli, o meglio a Napoli e agli «effetti collaterali dello scudetto», come...

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Tre, come gli scudetti azzurri: un libro, un fumetto e una docufiction, tutti dedicati al Napoli, o meglio a Napoli e agli «effetti collaterali dello scudetto», come si intitola l'evento in programma stasera da Foqus, al centro di Quartieri Spagnoli di Napoli.

Alle 21, per la rassegna «Estate a corte», vengono presentati il libretto fotografico curato da Gianfranco Tiscione La città azzurra (Flyb Books editore), raccolta di contributi e immagini che esplora la nuova dimensione del turismo calcistico generato dall'esplosione dei pellegrinaggi a largo Maradona; poi si parla di fumetto, con Ritorno al Vesuvio, una breve graphic novel scritta da Giulio Gargia e disegnata da Carmine Monteleone, e la storia del Napoli calcio a fumetti sceneggiata e disegnata da Mauro D'Amico, ospitata in un numero speciale dedicato agli azzurri di «Comics and games», il mensile edito da Fly Books che è in edicola già da fine luglio. Infine si fanno anticipazioni sulla docufiction «Maradona, San Gennaro e lo scudetto» scritta e diretta da Gargia con protagonisti Patrizio Rispo e Zap Mangusta: un racconto di quanto la vittoria del Napoli avrebbe avuto conseguenze persino... sull'aldilà.

Sul palco di Foqus ne parlano i giornalisti Alberto Castellano, Francesco Della Calce, Antonio Mango e Antonio Buonocore che sono autori dei saggi su cinema e calcio del libro fotografico, insieme a Peppe Lanzetta che legge alcuni passi del libro. Gargia racconta la genesi dell'operazione: «Siamo partiti da un dato: ci sono state alcune giornate che hanno visto più presenze di turisti al largo Maradona che al "Cristo velato". Così ci è venuta voglia di testimoniare quanto la città fosse trasformata, o meglio trasfigurata, dalla vittoria del campionato. La differenza con i primi scudetti è evidente: prima si trattava di un'affermazione quasi inattesa, oggi la comunità ha colto l'occasione per diventare più creativa e matura».

In Ritorno al Vesuvio Gargia si ispira ad una vicenda reale, quella di un ragazzo di famiglia partenopea nato a Torino che vive sulla sua pelle l'eterno conflitto tra Napoli e Juventus e assiste al cambiamento della città: «Era necessario lasciare testimonianze creative dell'evento calcistico che è come un punto esclamativo sulle dinamiche che interessano Napoli negli ultimi anni: un processo che vede tra i suoi protagonisti il turismo, la rinascita delle produzioni cinematografiche e altro, soprattutto come sia cambiata la percezione della città all'esterno».

Rispo, nella docufiction, è nel ruolo del patrono della città: «Il mio personaggio ha una botta di gelosia verso Maradona, vedendo quanti miracoli ha continuato a fare dopo la morte. Così in paradiso lo convoca tramite Pelè e gli dice "uagliò, amma parlà nu poco". Un'idea che mi diverte, poi alle parti di recitazione si alternano interviste a personaggi della cultura e dell'arte». Il popolare attore napoletano è felice di un aspetto del nuovo rinascimento partenopeo: «Mi colpisce che ci sia un'imprenditoria fresca, nata dal basso, specie in zone come la Sanità e i Quartieri Spagnoli. Si palpa con mano un fermento sociale e culturale di cui lo scudetto è la ciliegina sulla torta». Aggiunge: «La differenza con le prime affermazioni della squadra, ormai lontane, è questa: prima era stato un togliersi, come si dice qui, "gli schiaffi da faccia", oggi è il coronamento di un percorso virtuoso di tutta la città».
 

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Il Mattino