Giovedì 15 febbraio alle 20,30 Cinema Astra ad “AstraDoc - Viaggio nel cinema del reale sarà protagonista il regista Marcello Sannino che...
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Trailer Porta Capuana - La frontiera fluida from Parallelo41produzioni on Vimeo.
A Porta Capuana - dice il regista nelle sue note - luogo di frontiera tra passato e presente, si vive in una condizione di continuo spaesamento. Ho deciso di raccontare la sensazione di spaesamento che riguarda le persone e i luoghi in questa parte di città che diviene mondo. Stare sotto l’arco della Porta Capuana è come mettersi al centro del continuo flusso tra passato e presente e farsi attraversare dalla carica emotiva che porta con sé. Le molecole di questo organismo sono eterogenee, vi si intrecciano la memoria e la malinconia, la speranza e i progetti, la fretta di andare altrove, la voglia o la necessità di rimanere, il desiderio di affermare un’esistenza e quello di cambiarla radicalmente. Bisogna cercare le giuste inquadrature per racchiudere la tensione del perdersi dell’attesa, della disperazione, della speranza, del movimento e della staticità, trovare la giusta distanza dalle cose e dalle persone. Per fare questo c’è bisogno di entrare in sintonia con ciò che si filma, cercando di far sparire la macchina da presa, rimanendo presente, cosciente di quel che accade.
Così ho strutturato il film, facendo attenzione all’intreccio di problematiche politiche e affettive che segnano indelebilmente i luoghi e il nostro tempo. Entreremo ed usciremo dalle dimensioni scelte con fluidità, seguiremo le persone e con loro scopriremo il modo di stare a Porta Capuana, di stare al mondo. In una contrapposizione dialettica nei confronti della realtà, il film alterna campi lunghi descrittivi a primi piani di volti che diventano paesaggi che raccontano storie.
Un riferimento visivo possono essere quei quadri di Bosch che si presentano nella loro composizione d’insieme come un enorme spazio caotico e indefinito, ma se ci si avvicina al quadro si scorgono infinite molecole di vita, e i ritratti di Antonello da Messina con tutta la bellezza e la profondità che li pervade.
Marcello Sannino (Portici, Napoli, 1971) dopo aver svolto l’attività di libraio dal 1995 al 2001, dal 2002 decide di dedicarsi a tempo pieno all’attività cinematografica che frequentava da tempo occupando vari ruoli. Oltre l'impegno come regista, dal 2008 al 2016 collabora con l'Arci Movie di Ponticelli, Parallelo 41 e Figli del Bronx curando alcuni laboratori sul linguaggio cinematografico presso gli Istituti di Istruzione Superiore e realizzando insieme agli allievi cortometraggi che hanno partecipato ai festival di categoria. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino