Premio Miglior azienda 2019 del «Leone d’oro» ad Assunta Pacifico de ‘A figlia d’’o marenaro

Premio Miglior azienda 2019 del «Leone d’oro» ad Assunta Pacifico de ‘A figlia d’’o marenaro
Quest’anno il Premio alla “Miglior azienda italiana” 2019 è stato assegnato al Ristorante ‘A figlia d’’o Marenaro di Assunta Pacifico,...

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Quest’anno il Premio alla “Miglior azienda italiana” 2019 è stato assegnato al Ristorante ‘A figlia d’’o Marenaro di Assunta Pacifico, situato in via Foria a Napoli, dal Comitato di Presidenza del Gran Premio Internazionale di Venezia durante la giornata di ieri. A consegnare gli importanti riconoscimenti, sono stati Sileno Candalaresi, presidente del Comitato Leone d’Oro e l’attrice Luz Adriana Sarcinelli.


Questa mattina a Napoli, dopo la cerimonia tenutasi scorsa settimana al palazzo Regione Lazio di Roma, è avvenuta la conferenza del “Leone d’oro - Gran Premio Internazionale di Venezia” dal 1947 che ha dato risalto al valore della ristorazione napoletana che vede primeggiare il lavoro e i sacrifici dello storico brand partenopeo noto per la rinomata “ ‘a zupp ‘e cozzeche “ e non solo. 

La storia della “figlia d’’o Marenaro” inizia quasi un secolo fa: a soli sette anni, la Pacifico aiutava i genitori nella preparazione di alcuni piatti tipici, come ‘o bror ‘e purpo. Quest’ultimo evoca visioni e sapori lontani di una Napoli antica, dove questa pietanza è stata un’anticipazione dell’attuale “street food”, veniva infatti servito in bicchiere per strada. Quella bambina sedeva su una cassetta di birre Peroni: qui, giorno dopo giorno, imparava l’arte di selezionare e pulire le cozze da papà Raffaele, detto “Papucc o’ marenaro”, e da mamma Maria “l'Acquaiola”, che avevano un locale a Porta Capuana. E apprendeva non solo gesti e nozioni, ma iniziava a vivere sulla propria pelle “le gioie e i dolori” del portare avanti un’attività di famiglia. 

Oggi, moglie di Nunzio e mamma dei suoi tre figli, Giuseppe, Maria e Carmela, Assunta è l’emblema della donna forte e determinata che riesce a prendersi cura della famiglia e del lavoro, portando nel mondo la napoletanità. Oggi, quella bambina sognatrice c’è ancora e ha imparato quando levare l'ancora o meno. E’ riuscita a circondarsi di uno staff-equipaggio fedele alla causa e pieno di giovani entusiasti. Piena di energia, perspicace e trasparente: insomma, Assunta Pacifico incarna perfettamente “ ‘a figlia d’’o marenaro “.


“Dedico questo importante riconoscimento ai nostri clienti, ai nostri collaboratori, agli amici affezionati, gli avventori, gli italiani e gli stranieri, quelli che sono di passaggio e quelli che ritornano a Napoli solo per la nostra cucina. E lo dedico anche a tutte le donne che hanno sostenuto sempre il duro lavoro, sacrificando spesso momenti di riposo e vita privata.” Leggi l'articolo completo su
Il Mattino