Procida 2022, lo sguardo di Antonio Biasiucci nella mostra «Una sola moltitudine»

Procida 2022, lo sguardo di Antonio Biasiucci nella mostra «Una sola moltitudine»
Dalla penombra degli ambienti di Palazzo d’Avalos, già carcere, all’intensa luce del paesaggio mediterraneo, che attraversa orti e giardini e si innalza fino...

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Dalla penombra degli ambienti di Palazzo d’Avalos, già carcere, all’intensa luce del paesaggio mediterraneo, che attraversa orti e giardini e si innalza fino alle nuvole, esaltandone il profilo grazie allo sguardo di uno dei grandi fotografi contemporanei: dal 28 luglio (opening alle 19.00) al 29 settembre, l’isola di Procida ospita - nell’ambito del programma da Capitale Italiana della Cultura 2022 - la mostra «Una sola moltitudine» di Antonio Biasiucci, a cura di Gianluca Riccio.

Negli spazi del Palazzo della Cultura, nel borgo di Terra Murata una selezione di sessanta scatti in bianco enero, realizzati sull’isola dal fotografo tra l’inverno e la primavera del 2022, accompagna il suo ritorno a Procida a distanza di trent’anni dall’esperienza al fianco di Antonio Neiwiller nel laboratorio che il grande regista e attore napoletano realizzò nella primavera del 1992 nella Casa degli aranci. Le immagini esposte, montate fuori da un ordine cronologico, accompagnano il visitatore - insieme ai versi di una poesia di Davide Maria Turoldo - in un viaggio immaginifico che attraversa l’interno dell’edificio simbolo di Procida, rigenerato attraverso gli eventi di Procida Capitale, posandosi su una moltitudine di scarpe, di indumenti, matasse e reperti particolarmente significativi e simbolici, che diventano testimoni di una condizione di vita.

Dal carcere – inteso come luogo di reclusione - Biasiucci si sposta al desiderio di libertà e di evasione, in una dimensione onirica in cui le immagini suggeriscono visioni legate ai ricordi e ai desideri del detenuto. «Con ‘Una sola moltitudine’ continuiamo il processo di sedimentazione di una rinnovata identità culturale per il borgo di Terra Murata, già assurto nei mesi scorsi a polo d’arte contemporanea con le grandi mostre ‘Sprigionarti’, con nomi internazionali come Jan Fabre, William Kentridge e Maria Teresa Alvez, e ‘The tending of the Otherwise’, curata dalla Biennale dei Giovani Artisti del Mediterraneo. - spiega Agostino Riitano, direttore di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022 - La mostra inedita di Biasiucci è un'ulteriore tappa dell'articolato e denso programma culturale che ha già abbracciato poetiche e talenti differenti, da Frank Bolter a Roberto Latini, da Leonardo Di Costanzo a Emanuele Trevi, da Michele Bravi a Liberato, e che inaugura ora la stagione delle esposizioni fotografiche, ospitando lo sguardo di un grande artista che si è fatto ispirare da Procida attraverso uno dei suoi luoghi più iconici, Palazzo d’Avalos».

Scrive il curatore Gianluca Riccio: «Interno ed esterno, ombra e luce, paesaggio naturale e paesaggio umano, fuori da ogni schematismo, sono inquadrati da Biasiucci in una stessa dimensione visionaria, come i termini di un corpo unico dalle molteplici facce. Gli ambienti dell’antico carcere – custodi della solitudine dei suoi passati abitanti e delle ore perdute nel chiuso delle sue celle – si aprono ad accogliere la mobilità delle forme del paesaggio mediterraneo; e il limite, una volta invalicabile, di quel luogo di reclusione e isolamento si trasforma nel punto di partenza per l’apertura verso una moltitudine di racconti».

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Il Mattino