“Spartiti venuti dal mare”: Procida musa ispiratrice di artisti

“Spartiti venuti dal mare”: Procida musa ispiratrice di artisti
C’è una tarantella scritta dal compositore Èdouard Mangin nel 1859, brano leggero e grazioso: si chiama proprio così, “Procida”. E...

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C’è una tarantella scritta dal compositore Èdouard Mangin nel 1859, brano leggero e grazioso: si chiama proprio così, “Procida”. E c’è il dramma lirico in due atti “Graziella”, ispirato al romanzo di Lamartine, con musiche di Antony Choudens e parole di Jules Barbier, un’opera del 1877, giunto ai giorni nostri purtroppo incompleto. E ancora: si chiama “A prucitana” un brano poco conosciuto, versi di Alba e musica di Alfredo Flocco, pubblicato nel 1902: unisce la bellezza dell’isola incantata con quella della donna che la abita: l’una si fonde nell’altra, l’una si rispecchia nell’altra, in un sogno che non ha mai fine.

Valzer, polke, mazurke, tarantelle, scottish compongono il programma di “Spartiti venuti dal mare”, un percorso di riscoperta dei brani ritrovati in giro per l’europa dedicati a Procida, scritti da autori stranieri durante il grand tour.
L’evento, che rientra nel programma di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022, è a cura del Coro Polifonico San Leonardo ed è in programma venerdì 10 giugno alle 21 negli spazi del casale Principe Umberto.
Diretto dal maestro Aldo de Vero, il coro, in abiti d’epoca interamente confezionati per l’occasione, porterà nel casale uno scorcio della Procida del ‘700 e dell’800, coinvolgendo gli abitanti del luogo dai balconi e dalle scale tipiche dell’architettura isolana ed esaltando anche i dirimpettai Campi Flegrei.

Caratteristica peculiare sarà l’armonica fusione dei linguaggi artistici, dalla musica al teatro fino alla relazione con il luogo, connotato da una particolare acustica capace di valorizzare le voci dei 25 elementi del coro, accompagnate da Elio Di Bernardo al pianoforte, Andrea de Martino al violino, Antonio Mastroianni alla viola, Raffaele Rigliari al violoncello.



Il programma: Procida (Tarantelle pour le piano, op. 7) Èdouard Mangin (1859) 3’50”; La Palummella, ispirato a “La molinarella” di Gennaro Astarita (1783) 2’30”; Graziella (Drame Lyrique en deux Actes) Duettino con musiche di Antony Choudens e parole di Jules Barbier (1877) 8’; Le belles de Naples - Procida (Polka Mazurka, op. 75) Charles Mareau (1863) 3’15”; La Perle de Procida (Chant de la Marinella) - Cavatine con musiche di Luigi Bordèse e parole di Charles Poncy (1855) 6’; Graziella (Drame Lyrique en deux Actes) - Prière con musiche di Antony Choudens e parole di Jules Barbier (1877) 3’30”; ‘A sirena Salvatore Di Giacomo e Vincenzo Valente (1897) 4’45”; ‘A prucitana versi di Alba e musica di Alfredo Flocco (1902) 3’45”. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino