Sala Assoli ospita il fine settimana «La Codista» di Marleen Scholten

Sabato 3 e domenica 4 dicembre arriva in sala Assoli “La Codista” di e con Marleen Scholten. Dopo il successo alla Triennale di Milano e al Kilowatt festival nello spazio napoletano di Casa del Contemporaneo va in scena il monologo dell’artista olandese, una riflessione comica e politica sulla questione dell’identità e la paura dell’attesa.

«La Codista»
Dopo il grande successo alla Triennale di Milano, al Kilowatt festival e su alcuni dei più interessanti palcoscenici off italiani ed europei, arriva in Sala Assoli...

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Dopo il grande successo alla Triennale di Milano, al Kilowatt festival e su alcuni dei più interessanti palcoscenici off italiani ed europei, arriva in Sala Assoli «La Codista», una riflessione comica, politica, assurda e personale sulla questione dell’identità, il desiderio del rallentamento e la paura dell’attesa. Il lavoro firmato dalla pluripremiata artista olandese Marleen Scholten andrà in scena sabato 3 dicembre alle 20.30 e domenica 4 alle 18.00 nello spazio napoletano di Casa del Contemporaneo.

La Scholten è tra le fondatrici del collettivo Wunderbaum e ha realizzato questo progetto ispirata dalla storia di Giovanni Cafaro, un milanese che dopo aver perso il lavoro si è inventato la professione di codista, cioè si mette in coda per altre persone a pagamento. Per scrivere questo monologo, Marleen ha fatto delle interviste in strada, interrogando i passanti su cosa significa fermarsi, poi si è messa personalmente in tante lunghe code per sottoporsi al meccanismo dell’attesa, scoperchiando il caos e la semplicità che si ritrovano in ogni coda, dove la gente è unita da un unico, comune, obiettivo, quello di aspettare il proprio turno. In una società nella quale siamo costantemente spinti a correre, a spostarci rapidamente (in senso fisico o mentale) da un luogo a un altro, da un’emozione a un’altra, cercando di non farci sfuggire nessuna occasione, Marleen Scholten ci fa riflettere, con intelligenza e ironia su un’idea rivoluzionaria, quella di fermarsi e di riappropriarci finalmente del nostro tempo.

In questi tempi in cui corriamo sempre, siamo sempre presenti e attivi, cerchiamo di non perdere mai nessuna occasione, Scholten riflette sull’idea di fermarsi. Di mettersi in coda, di aspettare. Per gli altri in questo caso. Nella coda si trovano il caos, le incomprensioni, la rabbia, le domande, la disperazione, la noia, il sollievo e semplicemente il rapporto tra esseri umani fermi in uno spazio con un solo obiettivo comune: aspettare il loro turno.


La codista è una riflessione comica, politica, assurda e personale sulla questione dell’identità, il desiderio del rallentamento e la paura dell’attesa. Magari la risposta non si trova sempre il minuto dopo. Assieme al pubblico la codista aspetterà il suo turno.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino