«Si dovrebbe smetterla di ricostruire storicamente il vecchio tragitto del viaggio di Ulisse nell'Odissea: è perduto». Questo il monito più...
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«Le sirene non esistono: sono solo rappresentazioni delle perigliosità della navigazione in mare aperto. Anche questo rappresentarle come uccelli goffi indica che i Calcidesi avessero ben presente la loro natura rapace, così come una tempesta che strappa e scaglia sugli scogli». Dopo avere delineato il concetto e la genesi storica del mito, Manfredi si è anche intrattenuto - stimolato dalle domande - sul cosa si possa fare per interessare un ragazzo oggi allo studio ed alla curiosità.
«Bisogna esercitarli all'uso della parola: i ragazzi hanno dentro di se un software genetico che è predisposto all'ascolto e non penso che un quadratino di silicio possa sostituire quest'innata capacità». Manfredi anche nell'esercizio dell'oralità mantiene la sua caratteristica di essere fascinoso raccontatore di storie. Sarà pur vero che Tucidide consigliava di lasciare perdere i poeti che «narravano per il divertimento dell'uditorio e non per servire la verità», ma ancora oggi il narratore colto conquista di più l'attenzione che un paludato studioso di res antiquae. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino