Sorrento, mercoledì in Cattedrale Peppe Barra con «La cantata dei pastori»

Spettacolo
SORRENTO - Approda mercoledì alle ore 20.30 nella Cattedrale di...

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SORRENTO - Approda mercoledì alle ore 20.30 nella Cattedrale di Sorrento dei Santi Filippo e Giacomo, «La Cantata dei Pastori» diretta da Peppe Barra. L'appuntamento rientra nel tour che parte lunedì da Avellino, nel Duomo di Santa Maria Assunta e di San Modestino, con tappa a Minori, nella Basilica di Santa Trofimena, prima della rappresentazione di Sorrento. Tutti gli spettacoli ospitati in tre chiese monumentali che con i loro elementi di arte barocca faranno da scenografia naturale alla rappresentazione, con ingresso gratuito fino ad esaurimento posti (170 per Avellino e Sorrento, 250 per Minori) con prenotazione obbligatoria al numero 800.600.601 da fisso, o allo 081 19737256 da telefono cellulare o dall’estero. Il programma è finanziato dalla Regione Campania con l’obiettivo di valorizzare le chiese barocche monumentali della Campania. La rassegna è promossa e realizzata dalla Scabec – Società Campana Beni Culturali in collaborazione, con il Comune e la Diocesi di Sorrento, in occasione delle iniziative natalizie. Lo spettacolo racconta le disavventure di Giuseppe e Maria per raggiungere Betlemme e iscriversi al Censimento della città. Nel difficile viaggio vengono accompagnati da due figure popolari napoletane, Razzullo lo scrivano napoletano assoldato per l’occasione, interpretato da Peppe Barra, e Sarchiapone, ‘barbiere pazzo e omicida’, maschera ispirata alla tradizione popolare dei Pulcinella e antesignano di Felice Sciosciammocca, interpretato in questa versione dalla brava Rosalia Porcaro. Il personaggio di Sarchiapone non esisteva nella versione originale di Perrucci ma è stato introdotto per rendere la rappresentazione più vicina al gusto del popolo e via via si è andato ritagliando un ruolo sempre centrale. Le musiche di Roberto De Simone, Lino Cannavacciuolo, Paolo Del Vecchio e Luca Urciuolo eseguite dal vivo, accompagnano i due protagonisti e il piccolo esercito di saltimbanchi, acrobati, funamboli, diavoli e santi che popolano il racconto, il cui sipario calerà sulla salvifica scena della Natività.

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Il Mattino