Al via allo «spazio 57» la mostra d'arte contemporanea «Frammenti di Temporama Alchemico» di Francesco Filippelli

L'inaugurazione sabato 7 gennaio 2023 alle ore 17:30; l'esposizione dei quadri di Filippelli curata da Irene Prokulevych

Francesco Filippelli
Al via alla galleria d'arte «spazio 57», la mostra d'arte contemporanea «Frammenti di Temporama Alchemico» di Francesco Filippelli. Un evento...

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Al via alla galleria d'arte «spazio 57», la mostra d'arte contemporanea «Frammenti di Temporama Alchemico» di Francesco Filippelli. Un evento artistico che, nello spazio di via Chiatamone 57 a Napoli, con il  sottotitolo «Il Bello e i suoi salti immortali» vede il singolare «pittore-chimico» presentare le sue intriganti e misteriose opere.

L'esposizione dei quadri di Filippelli, curata da Irene Prokulevych, rappresenta come afferma lo stesso artista trentenne di origini calabresi, «un passo che, in pittura, non era mai stato compiuto prima d’ora: abbattere il muro dell’atemporalità».

«Temporama nasce da un’analogia con il termine ‘panorama’, infatti, così come affacciandosi a contemplare un panorama è possibile cogliere un’ampia porzione di spazio, considerando il tempo come una dimensione, così è possibile affacciarsi mentalmente su una linea che si estende dall’origine dell’universo fino alla sua remota fine, e in cui noi, nel presente, occupiamo solo un punto infinitamente piccolo. In questa visione un periodo non è visto necessariamente nel suo svolgersi univoco ma può essere osservato come un tutt’uno, in cui ogni momento è parte di un unicuum percettivo», ha spiegato  il chimico con l'ossessione della pittura nonché docente di matematica e scienze.

L’autore riesce a portare alla luce dipinti su tela che mutano sotto gli occhi dell’osservatore, una trasformazione puramente pittorica, senza l’ausilio di strumenti digitali. «Frammenti di Temporama Alchemico, presenta un processo rivoluzionario nell’ambito dell’odierna produzione artistica. I ritratti di Filippelli sconfinano così la mimesi conformista della frontalità e sprigionano l’intima alterità sensibile delle sembianze, rivelandosi allegorie fisiognomiche», ha scritto il critico Carmela Di Maro.

«Osservando le opere di Filippelli ci si rende conto in maniera inequivocabile che il concetto di nuovo in pittura è ancora possibile», ha detto Filippo Petrella della galleria «spazio 57».

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Il Mattino