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E’ il teatro a dare, questa volta, voce alla drammatica storia dell’ex Italsider di Bagnoli. Dopo aver vinto il Premio “Nuove Sensibilità 2.0” del Teatro Pubblico Campano con “Mare di ruggine”, l’autore e attore bagnolese, Antimo Casertano, intende portare in scena quel testo che racconta una storia familiare, lunga cinque generazioni, legata alla fabbrica.
«Sono nato e cresciuto a Bagnoli e mio padre, come mio nonno e i miei bisnonni, ha lavorato nell’ex Italsider. Da bambino guardavo sempre dalla mia finestra quel mostro di ferro e chiedevo al mio papà cosa fosse. Oggi ho 37 anni, sono padre, faccio l’attore e ho deciso che quel passato devesse essere raccontato. Ho cominciato a fare ricerche, ascoltando anche le testimonianze degli ultimi caschi gialli al Circolo Ilva e ho messo giù una favola nera. Il mio obiettivo, dopo il riconoscimento del progetto “Nuovi Sensibilità 2.0” è andare in scena», spiega Antimo Casertano.
“Mare di ruggine” è concepito come una favola che un papà racconta al proprio figlioletto, e rappresenta l’impegno morale di fare luce sulla ombrosa vicenda dell’ ex Italsider di Bagnoli. «Vorrei che la prima dello spettacolo si potesse allestire o al Circolo Ilva o meglio ancora in quello che rimane della fabbrica, come accadde anni fa al testo di Marco Paolini. – conclude Antimo Casertano - Vorrei che l’ingresso fosse gratuito in modo che tutti potessero accedervi.
Il Mattino