Street art, street dance, street wear, street food: in una parola la Street Culture. Ogni bozzetto, collezione, accessorio o...
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Ogni bozzetto, collezione, accessorio o passerella ne è ispirata e influenzata: la moda globale è decisamente «street oriented». Persino le grandi griffe che detengono i primati di vendita, tendenze e luxury hanno declinato in questa direzione le ultime creazioni e linee guida. Fino a 10 anni fa o poco più, la cultura di strada era letteralmente segregata in periferia, un fenomeno di nicchia, una costola del movimento underground. Oggi quella percezione è completamente mutata, i limiti sono gradatamente scomparsi e lo street style ha un’innegabile presa e suggestione sulla cultura contemporanea.
All Gone è una pubblicazione annuale sull’argomento: la raccolta mondiale più autorevole e attenta sugli items del settore, tant’è che sottotitola “the finest of Street Culture”. Una vera e propria bibbia per influencers, cultori e collezionisti, che raccoglie ogni anno il meglio delle release mondiali in un’unica edizione.
Il 2019 è il tredicesimo anno e l’autore, il francese Michael Dupuoy, presenta di persona il libro in un tour attraverso Londra, Los Angeles, Dubai, Casablanca, Bangkok e Tokyo. Per l’Italia Napoli è stata la prima di due uniche tappe e proprio qualche sera fa da Black Box in via Solimena l’affollato evento «All Gone 2018: the world is yours» ha reso omaggio con un dj-set a più mani e il tag delle copie a questo volume in edizione limitata e dall’originale copertina mappamondo, disegnata dal talentuoso illustratore Yoann Houlbert.
Folta e notabile la partecipazione: Gianluca Salute, Lucrezia Carli, Guido Genicco, Greg Thompson, Giancarlo Marchioni, Rita Comite, Marco Rossetto, Michelangelo Ganino, Enzo Romano, Enrico Caruso, Antonio Schiavo, Massimiliano Vozzo, Simone Puzziello, Mario Pini e un’autorevole rappresentanza del management di Nike, Vans e Slam Jam. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino