Terzo appuntamento con «Diversi Amori» questa sera al MANN

Terzo appuntamento con «Diversi Amori» questa sera al MANN
Terzo appuntamento questa sera alle 17.00 al Museo Archeologico Nazionale di Napoli con “Diversi Amori”. Gli incontri-spettacolo tematizzati sull’eros nel mondo...

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Terzo appuntamento questa sera alle 17.00 al Museo Archeologico Nazionale di Napoli con “Diversi Amori”. Gli incontri-spettacolo tematizzati sull’eros nel mondo greco e romano sono curati da Massimo Andrei con la collaborazione di Chiara Baffi e Antonella Romano.


L’appuntamento di questa sera tratterà di amori tra donne e della pratica della pederastia nel mondo classico. “Diversi Amori” è un invito a conoscere le differenti espressioni amorose, a cogliere le somiglianze e differenze con l’intento di dare un contributo all’affermazione di un diritto civile fondamentale: il rispetto della persona con tutte le sue differenze sessuali. I primi due incontri hanno trattato del tema dell’ermafroditismo o androginia e quello degli amori tra uomini, nel prossimo ed ultimo appuntamento del 28 Ottobre si parlerà invece dell’amore che nel mito legava una persona a un animale, a un “animale divino”, a una creatura semiferina.
 
L’installazione è curata per tutti gli incontri dall’artista Michele Iodice che, nella sala del cielo stellato, ricrea l’intimità di una piccola biblioteca, luogo destinato allo studio, alla riflessione, all’incontro. Le librerie, progettate dall’artista, contengono calchi ottocenteschi delle opere antiche, provenienti dai depositi del Museo. Pedane di vetro trasparente sostituiscono le assi del palco. Dichiara il curatore dello spettacolo: «Il mio intento, anche questa volta, è di dare voce a storie di diversità. Ho cercato di introdurre le opere riguardanti i vari temi, con il racconto colorito, e a volte emozionante, delle storie, delle cronache e delle credenze, da cui queste opere nascono. Con uno schermo digitale di quattro metri d’altezza e l’innesto di riferimenti, musiche e cinematografia contemporanei, ho tentato nella drammaturgia e nella scena di creare circolarità tra il passato e il presente, tra l’immaginario e il particolare, tra me e lo spettatore». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino