Vico Equense, al Cellaio di don Gennaro la chiocciola Slow Food

Enogastronomia
Vico Equense - Portare in tavola non solo un piatto di qualità, che soddisfi palato e vista, ma che sia "ambasciatore" del territorio di produzione esaltandone le...

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Vico Equense - Portare in tavola non solo un piatto di qualità, che soddisfi palato e vista, ma che sia "ambasciatore" del territorio di produzione esaltandone le qualità. E' quanto fanno i ristoratori che si sono aggiudicati un posto nella celebre guida di Slow Food delle Osterie d'Italia. Nell'edizione 2019 le osterie segnalate sono 1617 (con 133 new entry), tra le quali si evidenziano 213 osterie da visitare per la notevole selezione di formaggi, 361 con la carta dei vini particolarmente attenta al territorio, 484 con un orto di proprietà, 370 che propongono un menu vegetariano, 321 con possibilità di alloggio, e una di queste si trova a Vico Equense.


Tra le novità dell'anno, un po' per riassumere quanto sta accadendo nel panorama della ristorazione tradizionale, un po' per tentare una codifica delle qualità che non possono mancare, c'è il decalogo dell’Osteria contemporanea ovvero dieci punti che fanno di un’osteria una grande meta.

È accogliente e conviviale. Ha un giusto rapporto qualità prezzo. Conosce a fondo la materia prima che usa. Lavora prodotti prossimità. Sa proporre il vino anche se è quello della casa ("si valorizza insomma il primo simbolo che adottò la guida, che arrivò prima della chiocciola"). Non ha menu degustazione. Non scimmiotta il ristorante importante ed è fiera delle sue radici popolari. È moderna senza rinnegare il passato. Non insegue le mode, ma spesso le anticipa. Ha un bravo oste o più d’uno. L'ambita chiocciola, simbolo attribuito ai locali più in sintonia con i principi di Slow Food, è andata al Cellaio di Don Gennaro. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino