Accordo quadro tra ANCI Campania e Caritas: si punta a costruire una rete per fronteggiare le povertà

Accordo quadro tra ANCI Campania e Caritas: si punta a costruire una rete per fronteggiare le povertà
Importante Accordo quadro sottoscritto, nella sede di via Morgantini 3 a Napoli, tra ANCI Campania e la Delegazione regionale della Caritas Campania. ...

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Importante Accordo quadro sottoscritto, nella sede di via Morgantini 3 a Napoli, tra ANCI Campania e la Delegazione regionale della Caritas Campania.


L’accordo è stato firmato dal Presidente di ANCI Camapania, Carlo Marino, e dal delegato regionale di Caritas, Carlo Mele. Erano presenti all’importante sigla anche il sindaco di San Cipriano Picentino, Sonia Alfano, delegata di ANCI Campania alle Politiche Sociali, e Ciro Grassini, coordinatore dicocesano Caritas Pozzuoli.
La firma dell’Accordo quadro consegna un importante strumento di azione ai Sindaci della Campania per affrontare i temi delle vecchie e nuove povertà e dare così  una voce ed un volto ai tanti che ogni giorno si rivolgono ai servizi delle Caritas diocesane e dei Comuni.

I dati in possesso di ANCI e di Caritas hanno messo in evidenza, soprattutto nella fase post Covid che staimo vivendo in queste settimane, il crescente aumento del numero di persone che si rivolgono ai Centri di Ascolto delle Caritas dicocesane e ai Servizi sociali dei Comuni. Relativamente agli interventi effettuati emerge, finora, una buona capacità di risposta nel sostenere le necessità di orientamento, consulenza e aiuto economico e materiale; ma anche una grossa difficoltà nell’offrire risposte nell’ambito lavorativo. Dall’analisi dei dati si conferma che il volto della povertà in Campania è legato soprattutto al nucleo familiare. «Ad ottobre dovremo fronteggiare scenari drammatici – dice Carlo Mele – per questo motivo l’Accordo quadro può costituire uno strumento in più per fronteggiare un’emergenza senza precedenti».  «La novità di queste settimane – aggiunge Carlo Marino – è che alla vecchie povertà se ne sono aggiunte di nuove. Per questo non possiamo rispondere come in passato, ma articolare una risposta nuova che fronteggi anche i diversi bisogni che emergono, come la richiesta di lavoro, di opportunità fiscali e assistenziali (dal reddito di cittadinaza a quello di emergenza), di scontistica nelle tariffe. Dobbiamo creare una rete con i Comuni e la Caritas, e successivamente con l’Inps e il terzo settore, per costruire degli sportelli di ascolto che permettano di andare oltre la semplice accoglienza e il semplice primo intervento, pure necessari».


L’Accordo quadro regionale è quindi la prima mossa per una intensa collaborazione tra i Comuni, le Caritas diocesane e altre associazioni ed enti del terzo settore, all’interno delle strutture e dei servizi rivolti alle persone in povertà e ai senza dimora. Seguiranno accordi locali e territoriali, tagliati su misure per le esigenze della singole comunità. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino