Combattere la malattia e il dolore con un sorriso. E’ questo lo spirito dell’iniziativa intrapresa dall’Asl Napoli 1 Centro che, per la prima volta in...
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«Le risate e il buonumore sono una forte motivazione psicologica per affrontare con positività i problemi clinici, per questo il circo in ospedale è molto di più che un momento di divertimento o evasione ma può essere considerato parte del benessere psicofisico dei nostri pazienti» ha sottolineato Bruno Daniele, primario del Reparto di Oncologia dell’Ospedale del Mare che ha assistito allo spettacolo circense insieme ai suoi pazienti. Tra l’insolito pubblico di oggi, infatti, c’erano sia ricoverati a lungodegenza che uomini e donne affetti da diverse patologie, comprese le più critiche e quelle oncologiche. «Abbiamo riservato la sala riunioni al sesto piano della torre Hd2, per ospitare il maggior numero di pazienti» ha riferito il primario indicando anche la presenza di ricoverati con problemi di deambuazione che sono stati assistiti dal personale sanitario per l’intero svolgimento dello spettacolo.
«Abbiamo voluto far dimenticare per un po' la tristezza e il dolore, offrendo la nostra arte ad un pubblico che ha ancora più bisogno di felicità e sorrisi del pubblico che incontriamo di solito» ha affermato Vinicio Togni, figlio di Lidia e organizzatore dello spettacolo dalle molteplici facce artistiche. L’iniziativa, che ha visto la sinergia dei singoli reparti con la direzione ospedaliera guidata da Michele Ferrara, è stata fortemente voluta e coordinata dal manager dell’Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva, impegnato in prima persona affinché il maggior numero di pazienti potesse partecipare allo spettacolo.
«Spesso si parla di umanizzazione delle cure, noi crediamo che l’umanizzazione non debba essere un di più, bensì una parte essenziale del percorso terapeutico- ha dichiarato Verdoliva- il circo in ospedale, dedicato in modo particolare ai pazienti oncologici, è una delle forme in cui questa nostra convinzione si estrinseca e i medici ci insegnano che riuscire a migliorare la sfera emotiva è essenziale a rendere più efficaci anche le terapie, quindi l’obiettivo deve essere quello di creare anche dei momenti di svago». «Infine, occasioni come questa ci aiutano a migliore il rapporto medico-paziente, che come sappiamo oggi è particolarmente complesso» ha concluso il manager Asl. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino