Napoli: dalla Sanità ai Quartieri, «giocattolo sospeso» anche per i bambini malati di Covid

Napoli: dalla Sanità ai Quartieri, «giocattolo sospeso» anche per i bambini malati di Covid
Stringe forte il suo cagnolino di peluche Angelo, di origine dominicana, mentre s’intimidisce di fronte a chi ha portato doni per lui e per altri pochi coetanei presenti....

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Stringe forte il suo cagnolino di peluche Angelo, di origine dominicana, mentre s’intimidisce di fronte a chi ha portato doni per lui e per altri pochi coetanei presenti. Angelo è uno dei bambini che oggi pomeriggio al Rione Sanità ha ricevuto i giocattoli donati da tanti cittadini nei mesi scorsi per l’iniziativa del giocattolo sospeso promossa dal Comune di Napoli. La cerimonia di consegna doveva avvenire lo scorso febbraio, ma è stata rinviata a causa dell’emergenza Covid. Oggi finalmente tanti piccoli napoletani, tra i più disagiati sia per il contesto socio-economico sia per la nuova emergenza sanitaria che nei quartieri popolari ha visto un aumento dei contagi, sono tornati a sorridere grazie a quei giochi. Giochi che saranno donati anche ai bambini malati di Covid, che non hanno potuto essere presenti all’iniziativa.

Prima tappa dell’assessore ai giovani Alessandra Clemente è stata la sede dell’educativa territoriale del Comune di Napoli al Centro La Tenda (a seguire La Casa dei Cristallini). Qui, nel rispetto delle restrizioni anti Covid, sono intervenute alcune mamme e bambini del gruppo di circa 70 minori dai 6 ai 16 anni, seguiti ogni giorno dalle 15 alle 19 da educatori, psicologi e sociologi coordinati da Antonella Guerriero (responsabile del settore minori è Titti De Marco). Mai lasciate sole le famiglie, anche durante il lockdown, glie educatori hanno suddiviso gli utenti in tre gruppi: scriccioli (6-8 anni) , viaggiatori (9-10 anni) e tuffatori (dai 10 ai 16 anni). Il laboratorio “fiore all’occhiello” è quello di arte presepiale con i maestri Luca e Mariolina; ma ci sono anche “Amici di penna”, dove i ragazzi si scambiano corrispondenza virtuale con i coetanei di una scuola americana; “Freetime”, dove attraverso il gioco scelgono con quale educatore stare; e “Ti voglio bene”, una specie di termometro delle emozioni dove ognuno cerca di capire gli stati d’animo dell’altro e poi su una scheda scrive il nome del compagno che ha manifestato più tristezza e di cui l’educatore si prenderà cura. «Questa è la forza della Napoli solidale, soprattutto in un momento storico di difficoltà come questo abbiamo sentito il dovere di essere ancora più vicini a chi lavora con l’infanzia - dice l’assessore Clemente - perché le paure attraversano tutti ma non devono attraversare la vita dei bambini, che sono più preziosi e più fragili. L’alleanza con le educative territoriali, che sono il punto di riferimento delle azioni a sostegno delle famiglie in tutti i quartieri, è fondamentale. Oggi siamo stati alla Sanità e ai Quartieri Spagnoli, ieri eravamo al Pallonetto di Santa Lucia». Ma in cosa consiste l’iniziativa? «Lo scorso Natale tanti napoletani hanno acquistato e lasciato in sospeso un giocattolo presso i negozi che hanno aderito al progetto. Il Covid e il lockdown a fine febbraio hanno interrotto la distribuzione. Così ci siamo dati appuntamento dopo l’estate e oggi in massima sicurezza rispettando i protocolli siamo stati tra i bambini», aggiunge l’assessore. Un’iniziativa che significa non soltanto «fare arrivare loro un gioco. Il diritto al gioco è anche di quelle famiglie che in questo momento vedono ancora più acuite le difficoltà e le preoccupazioni».

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Il Mattino