OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Uno degli obiettivi del Giffoni Experience, presidente Pietro Rinaldi, è quello di collaborare con altri enti per superare l’esclusione sociale dovuta a motivi di sesso, razza, condizioni personali o sociali e di orientamento sessuale. Da questa esigenza nasce il protocollo d’intesa tra Giffoni Experience e l’associazione i Ken onlus di Napoli, presidente Carlo Cremona.
Firmato qualche giorno fa, il protocollo rientra nel progetto di abbattimento della povertà educativa “Sedici Modi di Dire Ciao”, per il quale si sta allargando la rete di collaborazioni con nuovi protocolli d’intesa quasi ogni giorno, tasselli che si aggiungono al percorso di formazione, che per quattro anni coinvolgerà migliaia di ragazzi dagli 11 ai 17 anni.
L’accordo prevede di svolgere attraverso il cinema un’opera educativa, informativa, di sviluppo e sostegno alle dinamiche e alle problematiche, individuali e sociali, connesse all’essere omosessuale, bisessuale, transessuale, no-binary.
«Apertura, confronto e inclusione sono tra i principi fondanti del nostro Festival – spiega Rinaldi – e del progetto Sedici Modi di Dire Ciao.
Saranno promossi eventi come campagne di sensibilizzazione, laboratori, esperienze cinematografiche mirate a favorire l’inclusione e la tutela dei diritti di tutti. Un percorso che proseguirà fino alla fine del progetto quadriennale “Sedici Modi di Dire Ciao”, l’iniziativa di Giffoni Experience, selezionata dall’impresa sociale con i bambini e da Fondazione con il Sud, per combattere le povertà educative e offrire ai più giovani l'opportunità di crescere e ampliare il proprio background umano e culturale.
«Per noi è una giornata storica – racconta Cremona – ci occupiamo di mutuo soccorso per i diritti LGBT e promuoviamo il festival Omovies incentrato sulle tematiche sociali e culturali LGBT. La nostra esperienza va dal contrasto alla discriminazione al contrasto al bullismo. Con la rassegna coltiviamo il dialogo con i giovani e sappiamo bene come sia importante il cinema nel loro orizzonte di senso. Siamo molto felici di questa collaborazione: quando abbiamo letto il protocollo ci siamo emozionati: condividiamo le stesse idee, è ciò che avremmo scritto noi. Ci siamo sentiti accolti, compresi, parte viva del progetto al quale siamo onorati di collaborare portando la nostra esperienza».
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino