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Un centro anti violenza per strappare le donne dalla spirale di odio che, ancora troppo spesso le inghiotte: nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne l'Ambito sociale N23 del quale fanno parte 14 Comuni dell'area nolana, sceglie di attivare un'iniziativa concreta per testimoniare l'impegno a favore di un fenomeno ancora in costante ascesa.
E' stata pubblicata, infatti, una manifestazione d'interesse rivolta agli operatori in possesso di specifiche competenze per poter gestire i delicati processi che riguardano le vittime di una violenza che non è solo fisica ma anche psicologica ed economica e che troppo spesso si consuma dentro le pareti di case dove a subire sono anche i bambini.
«Chi amministra i destini delle comunità ha il dovere di dare segni tangibili di impegno verso temi cosi importanti soprattutto in occasione di celebrazioni come quella di oggi. Dobbiamo essere in prima linea non solo per tutelare le vittime ma - sottolinea Gaetano Minieri, sindaco di Nola comune capofila dell'Ambito sociale N23 - per seminare nelle comunità una cultura ispirata alla condanna di ogni forma di violenza. Dobbiamo fare in modo che sempre più donne trovino il coraggio di denunciare sapendo che avranno sostegno e tutela e che non saranno mai sole».
«Oggi - spiega Paolino Mauro, consigliere comunale di Nola delegato all’Ambito sociale N23 - avviamo il percorso per dare vita ad una struttura e ad un'organizzazione alla quale stiamo lavorando da tempo per fare in modo che i risultati siano tangibili non solo sul piano dell'aumento delle denunce, ma anche su quello della salvaguardia della dignità e dell'incolumità fisica e psicologica delle destinatarie di azioni violente».
«Non basta indignarsi: la violenza sulle donne - evidenzia Alessandra Aiello, responsabile della programmazione e della progettazione dei servizi erogati dall'Ambito - si combatte ogni giorno con azioni concrete finalizzate a produrre soprattutto un cambiamento sociale e culturale. A noi tocca garantire il massimo livello di protezione e tutela. Per questo oltre al centro antiviolenza d'ambito incentiveremo il lavoro di rete che dovrà diventare un metodo per la messa in campo di strategie efficaci e buone prassi per conoscere, riconoscere e contrastare la violenza di genere e gli stereotipi ancora presenti tra le nuove generazioni».
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