I malati oncologici a scuola di cucina

I malati oncologici a scuola di cucina
Venerdì 19 ottobre - alle ore 17,30 - nell’Auditorium dell’Ipseoa Petronio di Pozzuoli in via Matilde Serao, 13 a Monterusciello, si terrà la...

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Venerdì 19 ottobre - alle ore 17,30 - nell’Auditorium dell’Ipseoa Petronio di Pozzuoli in via Matilde Serao, 13 a Monterusciello, si terrà la presentazione del progetto “12 menù per la vita”. Un’iniziativa nata con una collaborazione tra l’istituto presieduto dal professor Filippo Monaco e il Policlinico dell’Università Federico II di Napoli.


I malati oncologici impareranno a cucinare menù adatti alla loro condizione secondo le indicazioni dei medici e degli esperti.

Interverranno: Filippo Monaco (dirigente scolastico), Vincenzo Figliolia (sindaco di Pozzuoli), Luisa Franzese (direttore generale Ufficio Scolastico Regionale) e Vincenzo Viggiani(direttore generale del policlinico della Federico II). Le relazioni saranno tenute dai docenti universitari Salvatore Panico (“il progetto Curare con stile”), Amalia Mattiello (“Lo stile alimentare nella cura delle malattie croniche”) e Carlo Vigorito (“L’esercizio fisico nella cura delle malattie croniche”). Modera Ciro Biondi, giornalista.


“Il progetto che mettiamo in campo insieme all’Università è interessante sotto vari aspetti - spiega Filippo Monaco, dirigente del Petronio - è importante per gli ammalati oncologici perché imparano a cucinare quello che è adatto alla loro dieta e, allo stesso momento, sono coinvolti nelle attività della nostra scuola perché avranno l’opportunità di collaborare con i docenti e con gli alunni. La gastronomia diventa un’occasione di svago e di confronto e sono sempre di più le persone appassionate di cucina che si dilettano a stare davanti ai fornelli. Ideare, scegliere e reperire gli ingredienti, preparare i piatti e servirli diventa anche un’occasione di socializzazione e di svago. I protagonisti saranno quindi gli stessi ammalati che, una volta a casa, faranno comprendere anche ai loro familiari che le limitazioni che hanno nel mangiare possono essere superate con creatività e con la scoperta di cose buone e salutari. Di particolare interesse è la prevenzione che si deve fare soprattutto con l’alimentazione. Quindi i nostri “allievi” saranno anche testimonial della buona e sana dieta Mediterranea. Per nostra istituzione scolastica è un modo nuovo di accettare e lanciare una sfida aperta al territorio”. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino