Napoli: “Sic Est”, alla Certosa di San Martino il docufilm sui ragazzi di periferia

Filomena Carillo e Flavio Ricci
Dopo un periodo di fermo ritorna a Napoli la rassegna CONCertosa, promossa dalla Direzione Regionale Musei Campania, con il sostegno dell'Associazione Amici di Capodimonte e...

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Dopo un periodo di fermo ritorna a Napoli la rassegna CONCertosa, promossa dalla Direzione Regionale Musei Campania, con il sostegno dell'Associazione Amici di Capodimonte e de Le Nuvole – Casa del Contemporaneo, e con il patrocinio del Comune di Napoli, nata nel 2015 per valorizzare l’importanza formativa e sociale che l’esperienza musicale collettiva riveste per le nuove generazioni.

Stamattina nel Refettorio del Museo di San Martino è stato proiettato il docufilm “SIC EST”, scritto da Filomena Carillo e Flavio Ricci, con la regia di Flavio Ricci che racconta il complesso percorso di crescita e trasformazione di tredici ragazzi della periferia Est di Napoli legato alle attività artistiche di Maestri di Strada Onlus, un’associazione di educatori e professionisti che lavorano contro dispersione scolastica e per promuovere la cittadinanza dei giovani che vogliono uscire dalla condizione di esclusione.

«Abbiamo scelto di dare la parola ai diretti interessati, i ragazzi, che, attraverso delle interviste, raccontano la loro esperienza di vita con Maestri di Strada, ma non solo, e si esibiscono con il linguaggio artistico che scelgono di usare. Per me è stato un vero privilegio» - commenta il regista Flavio Ricci.

SIC EST, prodotto da 𝐌𝐚𝐞𝐬𝐭𝐫𝐢 𝐝𝐢 𝐒𝐭𝐫𝐚𝐝𝐚 onlus in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione e l'Associazione Tycho, con l'adesione di Film Commission Regione Campania, è fortemente legato alle attività artistiche che l'Associazione Maestri di Strada Onlus ha svolto insieme a questi ragazzi nel corso degli ultimi sette anni: un percorso autonomo di cambiamento che ciascuno dei ragazzi intervistati ha intrapreso a partire dall'incontro con l’arte, gli arteducatori e gli animatori sociali.

«Il documentario è venuto fuori da un lavoro fatto subito dopo il lockdown. I ragazzi si raccontano, come e dove sono cresciuti. Sono diventati veri e propri autori, non solo perché sono giovani artisti, ma perché hanno la possibilità di decidere della propria vita». - spiega Filomena Carillo, educatrice di Maestri di Strada. «SIC EST, né più, né meno delle voci dei ragazzi».

Nelle varie edizioni, la manifestazione ha visto esibirsi nei magnifici spazi della Certosa orchestre formate da giovani e giovanissimi provenienti dai quartieri di confine e di periferia, dove le istituzioni che operano sul territorio non si arrendono al degrado e all’emarginazione ma, attraverso progetti educativi e sociali, nel fare musica insieme, offrono ai ragazzi opportunità di emancipazione e di integrazione sociale.

«Abbiamo pensato di offrire questo spazio ad associazioni che operano sul territorio, soprattutto di quartieri dove bisogna fare un lavoro educativo diverso». - commenta Alessandra Gallo, coordinatrice progetto CONCertosa. «La scuola ha dei limiti, dove non arriva la scuola, c’è, ad esempio, Maestri di Strada».

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Il Mattino