In campo per Noemi e contro la violenza, il match tra detenuti e polizia di Secondigliano

Detenuti e agenti della polizia penitenziaria in campo per dire no alla violenta criminale. La III edizione del progetto sociale Fair Play «Giochiamo il futuro calciando il...

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Detenuti e agenti della polizia penitenziaria in campo per dire no alla violenta criminale. La III edizione del progetto sociale Fair Play «Giochiamo il futuro calciando il passato», organizzata in collaborazione con il Centro Penitenziario di Secondigliano, è dedicata alla piccola Noemi, la bimba di 4 anni rimasta ferita in una sparatoria nel cuore di Napoli. Il match che si è tenuto questa mattina ha visto scendere sullo stesso campo detenuti, polizia e associazioni, uniti per rifiutare la violenza di ogni genere attraverso l’aggregazione sportiva.  

 

«È un match molto particolare perché i protagonisti sono i detenuti della Casa Circondariale di Secondigliano - spiega Franca Lovisetto, ideatrice del progetto - Organizziamo ogni anno un incontro tra detenuti e ragazzi delle scuola per far capire loro che chi sbaglia paga, quindi evitare di fare errori in età anche giovanile». A partecipare all’evento infatti anche gli studenti delle scuole del quartiere che, attraverso incontri e dibattiti, si sono confrontati con i detenuti sui temi della violenza, del bullismo e delle devianze minorili. 

«Oggi siamo tutti in campo per Noemi e contro ogni forma di bullismo e violenza - afferma Maurizio Moschetti, Presidente VII Municipalità - Quale miglior modo se non far comprendere ai nostri ragazzi dalla bocca dei detenuti quali sono le conseguenze di un agire illecito?».

I fondi raccolti durante l’iniziativa saranno utilizzati per l’acquisto della DIGNI-Cap, uno speciale casco per evitare la perdita dei capelli durante il trattamento della chemio terapia da donare al reparto oncologico dell’ospedale di Cittadella, che sarà poi gestito insieme alle associazioni Altre Parole e Insieme per Mano ad uso gratuito per i pazienti che ne avranno necessità. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino