Un’intera parete di una fabbrica trasformata in affresco. Un'opera di 50metri ispirata alle città simbolo dei 12 paesi con cui la Coelmo spa di Acerra ha le...
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I murales di Ciambrone, titolare del brand Miace (Museo Internazionale di Arte Contemporanea Euromediterraneo), stanno diventando un must. Architetto e ricercatore, solo cinque anni fa ha scoperto la pittura. Oltre 300 i quadri realizzati e oltre la metà donati in beneficenza. Ci sono quadri e murales suoi all’Istituto dei tumori di Napoli, alla Fondazione Santobono, all’Airc, all’Associazione italiana Sclerosi Multipla, al Centro la Tenda, al Dipartimento dell’Università Parthenope dove ha vinto un concorso nazionale d’arte. E ora, Ciambrone, punta a portare la pittura nelle fabbriche. Il suo obiettivo: trasformare ogni luogo in un museo a cielo aperto, seguendo la visione olivettiana, dove l’arte è parte di un processo aziendale, o quella del re del cachemire, Brunello Cucinelli, l’inventore del bonus cultura per i dipendenti. «Perché, come dice lui, non può esserci sviluppo economico senza cultura». Per Coelmo Ciambrone realizzerà anche un murale nella sala mensa.
Una idea condivisa da Marco Monsurrò, amministratore delegato di Coelmo e mecenate di questa iniziativa. «Abbiamo completato – dice il manager - la realizzazione del terzo stabilimento produttivo a maggio di quest’anno, durante le settimane difficili del lockdown. Ci siamo donati del bello e dell’ottimismo, scegliendo un’opera di Ciambrone, anche in un luogo tipicamente votato al razionale e al grigio, perché il bello crea le condizioni per migliorare la qualità del lavoro e, auspicabilmente, i risultati aziendali». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino