«La Costituzione aperta a tutti» fa tappa a Nisida sul tema dell'inclusione

Inclusione vuol dire anche accompagnare, dopo la fuoriuscita dal carcere, i ragazzi che commettono reati in un percorso di crescita

«La Costituzione aperta a tutti» fa tappa a Nisida sul tema dell'inclusione
Inclusione vuol dire anche accompagnare, dopo la fuoriuscita dal carcere, i ragazzi che commettono reati in un percorso di crescita. Partendo da questo concetto si è...

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Inclusione vuol dire anche accompagnare, dopo la fuoriuscita dal carcere, i ragazzi che commettono reati in un percorso di crescita. Partendo da questo concetto si è concluso a Nisida il progetto di Giuffrè Francis Lefevre "La Costituzione aperta a tutti” a cui hanno partecipato gli istituti scolastici Vittorio Veneto e Giustino Fortunato.

Nell’occasione i referenti della casa editrice hanno ricordato il protocollo d'intesa appena siglato col Dap per portare nelle carceri libri su questi temi. La quinta tappa dell’iniziativa realizzata da Giuffrè insieme al ministero dell’Istruzione e all’Università Roma Tre, si è svolta a Napoli per promuovere la cultura giuridica tra i giovani e una consapevole partecipazione democratica con un ciclo di appuntamenti in tutta Italia.

Dopo Roma, Campobasso, Milano e Ancona, l’incontro conclusivo si è tenuto presso l’Istituto Penale per i Minorenni di Nisida sul tema dell’inclusione come obiettivo costituzionale. Dopo i saluti di Gianluca Guida, direttore dell’Ipm e Antonio Delfino, direttore comunicazione e Relazioni istituzionali di Giuffrè, sono intervenuti Marco Ruotolo, dell’università Roma Tre e Alberto Lucarelli della Federico II di Napoli.

«Ogni muro ha bisogno di varchi. Includere vuol dire creare una breccia, avere cura dell'altro, saper ascoltare e accompagnare i percorsi di crescita di ognuno. È un discorso che vale dentro e fuori le mura di un istituto di pena», ha sottolineato Guida.

«Noi di Giuffrè siamo impegnati quotidianamente nella diffusione della cultura giuridica a beneficio di tutti, fondamento peculiare dei nostri valori aziendali. Siamo felici di aver promosso questa iniziativa che guida le nuove generazioni nell'acquisizione di una maggiore consapevolezza dei propri diritti e doveri», ha ribadito Delfino. «Chiudere questa edizione a Nisida, parlando di inclusione, ha per noi un significato particolare - ha aggiunto Ruotolo - Con Lucarelli abbiamo trattato le diverse forme di marginalità, di presunta diversità, cercando di far comprendere come anche la pena possa, o forse meglio debba, servire a re-includere, a restaurare, a ricostruire un legame sociale che si è interrotto con la commissione del reato».

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Il Mattino