«Magnate 'o limone», lo slogan del Sorrento Pride contro le discriminazioni

«Magnate 'o limone», lo slogan del Sorrento Pride contro le discriminazioni
SORRENTO - Uno spicchio di limone, simbolo della penisola sorrentina, con i colori dell'arcobaleno, segno distintivo della comunità lgbt: ecco il logo scelto per il...

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SORRENTO - Uno spicchio di limone, simbolo della penisola sorrentina, con i colori dell'arcobaleno, segno distintivo della comunità lgbt: ecco il logo scelto per il Sorrento Pride, il corteo organizzato dal collettivo Buonvento tra le costiere e dall'associazione Pride-Vesuvio Raimbow con l'obiettivo di affermare l'orgoglio e i diritti di gay, lesbiche, bisessuali e trans. La scelta di Sorrento come sede della manifestazione non è affatto casuale e, infatti, arriva dopo le polemiche scatenatesi nella primavera del 2018, quando il sindaco Giuseppe Cuomo impedì che il 27enne napoletano Vincenzo D'Andrea si unisse al compagno colombiamo Heriberto Vasquez nel chiostro di San Francesco.


La sede sorrentina della Cgil ha ospitato la prima assemblea pubblica del Sorrento Pride, durante la quale è stato individuato anche lo slogan della parata: «Magnate 'o limone». Anche in questo caso si tratta di una scelta ben ponderata: «Con un sorriso e un sano umorismo - spiegano gli organizzatori - intendiamo invitare chi ancora discrimina ad adeguarsi alla realtà provando ad assimilare qualcosa che sembra avere un sapore troppo aspro». All'assemblea hanno preso parte decine di persone, a cominciare da giovani e studenti, pronti a fornire il proprio contributo per contrastare ogni pregiudizio verso gay, lesbiche, bisessuali, trans, queer, migranti, femministe, disabili e, in generale, verso chi si senta stretto da un'etichetta o da un tabù culturale.


Il corteo del 14 settembre, che dovrebbe attraversare il centro della città di Sorrento secondo un percorso che dovrà comunque passare il vaglio di Comune e Questura, chiuderà l'Onda Pride 2019, cioè la rete di manifestazioni che include tutti i pride delle varie città italiane, e costruirà ponti con il World Pride di New York, in occasione dei 50 anni dai moti di Stonewall, e con il Roma Pride, a 25 anni di distanza dalla prima manifestazione in Italia. Attese in Costiera personalità da sempre in prima linea per i diritti della comunità lgbt come il giornalista e conduttore televisivo Alessandro Cecchi Paone e la senatrice Monica Cirinnà, firmataria della legge che ha introdotto le unioni civili nel nostro Paese. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino