Napoli, elezioni simboliche per gli immigrati: «L'Italia sono anch'io»

Napoli, elezioni simboliche per gli immigrati: «L'Italia sono anch'io»
Il 31 maggio si voterà in Campania per eleggere il nuovo Presidente della Regione e 50 consiglieri. Dalla consultazione saranno ancora una volta esclusi le cittadine e i...

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Il 31 maggio si voterà in Campania per eleggere il nuovo Presidente della Regione e 50 consiglieri. Dalla consultazione saranno ancora una volta esclusi le cittadine e i cittadini stranieri residenti in Campania, oltre 200 mila persone “regolari” che vivono stabilmente nel nostro territorio, ne frequentano scuole o università, lavorano e pagano regolarmente le tasse. Una parte consistente della popolazione è quindi espropriata di un diritto fondamentale, quello di contribuire, attraverso la libera espressione del voto, alla scelta dei propri amministratori. Per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica, dei politici e delle istituzioni su questa situazione, la Campagna “L’Italia sono anch’io”, promossa da 22 organizzazioni sociali e sindacali e dalle Acli Provinciali di Napoli, allestirà a Napoli un seggio simbolico, dove i cittadini stranieri, regolarizzati e residenti sul territorio campano, sono chiamati ad esprimere su dei fac simile di scheda il proprio voto. Le schede verranno scrutinate e i risultati resi noti. Il seggio simbolico verrà allestito nella sede delle Acli Provinciali di Napoli, in via del Fiumicello, 7 e sarà aperto dalle 14 alle 20. All'invito hanno risposto anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, e l'assessore alle politiche sociali del Comune di Napoli, Roberta Gaeta, che si recheranno al seggio per assistere alle operazioni di voto degli stranieri. Per sanare questo vulnus democratico, già nel 2012 la Campagna “L’Italia sono anch’io”, promossa da 22 organizzazioni sociali e sindacali e dalle Acli, ha depositato in Parlamento due proposte di legge di iniziativa popolare, una delle quali prevede la possibilità per gli stranieri residenti di esercitare il loro diritto di voto alle elezioni amministrative. Dopo tre anni, e nonostante il largo consenso registrato nella raccolta di firme sulle proposte di legge, si attendono ancora le decisioni del Parlamento italiano.
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Il Mattino