Napoli, lezioni ai ragazzi a rischio: «Cerchiamo prof volontari»

Circa trenta gli studenti seguiti

I ragazzi dell'associazionde
«Servono insegnanti esperti in materie scientifiche. Vi chiedo semplicemente: aiutateci». In poche parole e con tono deciso Elina Mazzara, direttrice...

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«Servono insegnanti esperti in materie scientifiche. Vi chiedo semplicemente: aiutateci». In poche parole e con tono deciso Elina Mazzara, direttrice dell'associazione Portofranco Napoli lancia un appello ai volontari disposti a insegnare discipline Stem ai ragazzi che manifestano uno scarso profitto a scuola o a quelli che hanno abbandonato i banchi. Ragazzi che vivono ai Vergini e al Rione Sanità. Una realtà educativa che opera contro la dispersione per offrire un sostegno concreto giovani del territorio è quella di Portofranco Italia, con la sezione Napoli centro guidata da Mazzara. «Nei locali dove svolgiamo le attività ai Miracoli accogliamo una trentina di ragazzi che non vengono da noi perché costretti dai genitori ma per libera scelta, come libera è quella di scegliere, ove possibile, il maestro con in quale studiare». Ma tra questi maestri mancano quelli di scienze, chimica, matematica «e soprattutto fisica, una materia quest'ultima per la quale c'è carenza di docenti anche nelle scuole».

Cercasi insegnanti, specie di materie scientifiche, per affiancare gratuitamente ragazzi delle superiori in difficoltà dal punto di vista didattico ed educativo. Docenti o cultori delle materie che facciano volontariato in una delle zone più complicate ma vivaci e attive della città, il Borgo Vergini e il Rione Sanità. È l'appello lanciato da Portofranco Napoli, onlus legata alla rete nazionale di Portofranco Italia che associa 37 centri di aiuto gratuito allo studio in tutto il Paese. «Basterebbero anche poche ore a settimana e 6-7 insegnanti - spiega la direttrice Mazzara - in aggiunta a quelli che già collaborano con noi per dare una mano concreta».

«Continuiamo ad aiutare ragazzi che sono in difficoltà scolastiche spesso solo perché i metodi di insegnamento non sono adeguati. Ogni anno ne seguiamo 30, ma potremmo assistere fino a 40-45 studenti se ci fosse più aiuto. Abbiamo una trentina di volontari che collaborano col centro, ma non riusciamo a soddisfare tutte le richieste», aggiunge. «Confido nella volontà di tanti docenti, soprattutto di matematica, fisica e scienze, affinché vengano a darci una mano». Il contesto nel quale operano i volontari non è certo dei più facili. Da qui la necessità di rispondere ogni giorno al bisogno educativo di tanti giovanissimi: è la stessa Mazzara infatti a ricordare che nella zona del centro storico c'è ancora il 60% di abbandono scolastico. «Aiutateci ad aiutare - ribadisce - Per questo abbiamo indicato il numero telefonico di Portofranco Napoli, 351-5676713 e la mia email: elinamazzara@alice.it affinché ci arrivino risposte da persone che non devono essere necessariamente docenti di ruolo o in pensione».

Tre volte a settimana, di pomeriggio, al civico 7 di vico Croce ai Miracoli si incontrano una trentina di ragazzi dai 14 ai 18 anni, ai quali si offre l'opportunità di rimettersi in carreggiata. L'opportunità la offrono i volontari di Portofranco, che hanno avviato da diversi anni un modello educativo che mira ad ascoltare le esigenze del discente, a partire dalle difficoltà che ha nell'approccio allo studio e nell'apprendimento. «Il nostro è un posto dove sono gli alunni a decidere di venire - spiega Mazzara -. Come vengono a sapere di noi? In prevalenza col passaparola e tramite i dirigenti scolastici. Finora sui ragazzi seguiti l'83% ha raggiunto il traguardo». Il «meccanismo di fidelizzazione» è la carta vincente per la direttrice di Portofranco: «ognuno di loro è seguito singolarmente. Se non li ammassi tutti in un luogo loro non si sentono un numero. Così invece c'è continuità, è un percorso organizzato giorno per giorno che darà di certo i suoi frutti».
 

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Il Mattino