Napoli, al Don Bosco nasce la «Scuola del fare»: opportunità di lavoro per 120 ragazzi

Napoli, al Don Bosco nasce la «Scuola del fare»: opportunità di lavoro per 120 ragazzi
Al Don Bosco parte la “Scuola del Fare” per 120 ragazzi fuoriusciti dai percorsi scolastici. L’iniziativa è stata presentata presso la sede dei Salesiani...

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Al Don Bosco parte la “Scuola del Fare” per 120 ragazzi fuoriusciti dai percorsi scolastici. L’iniziativa è stata presentata presso la sede dei Salesiani alla presenza dell’assessore regionale alla formazione Chiara Marciani, del questore di Napoli Alessandro Giuliano, del vicario episcopale della Chiesa di Napoli don Tonino Palmese, di Fabio Attard, responsabile della formazione professionale Salesiana del Mondo, del direttore dell’istituto della Doganella don Fabio Bellino. Il nuovo approccio dato al progetto pone la scuola sotto un punto di vista diverso, in cui il “fare”, ovvero la parte pratica, assume un ruolo prevalente come le collaborazioni con le aziende del territorio, che possono dare risposte concrete anche in termini di futura occupazione.


Nei locali messi a disposizione dall’Istituto Salesiano si sviluppano le aule e i laboratori della “Scuola del fare”, uno spazio di oltre 1.200 metri quadrati dove si svolgeranno i corsi di “Operatore per la Riparazione dei Veicoli a Motore” e di “Operatore dei Sistemi e Servizi Logistici”, un percorso formativo di 1.000 ore, di cui 400 riservate alla parte pratica di insegnamento. A inaugurare il centro di formazione professionale la comunità Salesiana, la Fondazione Alberto e Franca Riva Onlus e la Fondazione di Comunità San Gennaro Onlus, IF-ImparareFare, Cometa Formazione, Il Millepiedi Società Cooperativa Sociale Onlus e le tante aziende partner. L’impegno strategico della Regione Campania, attraverso l’avvio dei corsi IeFP, gestiti dall’ente accreditato Salesiano CNOS\FAP Napoli e l’arricchimento dell’offerta garantito dal contributo dell’impresa sociale Con i Bambini e dall’impegno di UniCredit che, grazie ai fondi del Progetto “Carta E” donati a Fondazione Riva, ha contribuito all’allestimento della scuola e alla dotazione del materiale informatico rigenerato, aprono una concreta via per il contrasto della dispersione scolastica e della povertà educativa minorile. «La Regione ha voluto realizzare per la prima volta corsi di formazione che partono da un nuovo approccio, imparare lavorando - ha spiegato l’assessore Marciani - in questo modo tanti ragazzi potranno non solo entrare nel percorso formativo più adatto alle loro esigenze, ma anche avere un contatto diretto col mondo del lavoro. Un’opportunità importante con laboratori all’avanguardia in tutto il territorio campano». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino