Sport e solidarietà, raccolta fondi per un bimbo autistico

Sport e solidarietà, raccolta fondi per un bimbo autistico
Una finale di calcio, quella del prossimo 20 gennaio, che non sarà solo all’insegna dello sport, ma anche e soprattutto della solidarietà, della fratellanza e...

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Una finale di calcio, quella del prossimo 20 gennaio, che non sarà solo all’insegna dello sport, ma anche e soprattutto della solidarietà, della fratellanza e dell’inclusione. Questo è il messaggio che gli organizzatori della sfida tra Sanità United e Ac Scampia, che si terrà lunedì alle 21.30 al campo Borsellino di Volla, vogliono promuovere per il piccolo Ciro, un bimbo autistico, bisognoso di importanti cure. «Disputeremo la finale Fcs Christmas Cup con lo Scampia, squadra prima classificata, un quartiere come il nostro alla ricerca di riscatto - spiega Luca Zagarola, del Sanità United - Potrebbe essere un segnale forte lanciare la raccolta fondi in quell’occasione. Pensiamo magari di programme un ingresso in campo tutti insieme o un abbraccio a centro campo prima della partita per esprimere il nostro sostegno al capitano Nocerino, papà di Ciro e alla sua famiglia». Il bambino, 7 anni, abita a Scampia ed è affetto da cinque anni dallo spettro autistico. La raccolta fondi servirà a sostenere un costoso viaggio in Russia per un’ulteriore terapia per il piccolo e i suoi genitori. Un appello lanciato sui social dalla famiglia. Così infatti i genitori di Ciro scrivono sulla pagina Facebook “Raccolta fondi per Ciro”: «Ciao a tutti siamo Federica e Raffaele, genitori del piccolo Ciro di 7 anni. Il nostro piccolo è affetto da spettro autistico (post vaccino). Da lunghissimi 5 anni affrontiamo questa battaglia, facendoci carico di tanto dolore e di tante spese, tra terapie private e un percorso costoso intrapreso da 2 anni a Ginevra». E ancora: «Tutto ciò che facciamo per Ciro è a carico nostro, perché lo Stato non ci aiuta per niente. Oggi, dopo averle provate quasi tutte, c’è una altra strada che vorremmo percorrere insieme al nostro piccolo. Vorremmo andare in Russia, ma, come ho già detto, andando a Ginevra e seguendo quella “cura” non riusciamo questa volta a farci carico di spese altrettanto costose».
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Il Mattino