Natarte 2019, i triangoli della legalità invadono il Vomero

Natarte 2019, i triangoli della legalità invadono il Vomero
Stamattina, presso la sala consiliare Silvia Ruotolo della V Municipalità del Comune di Napoli, è stato presentato il progetto Natarte 2019. ...

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Stamattina, presso la sala consiliare Silvia Ruotolo della V Municipalità del Comune di Napoli, è stato presentato il progetto Natarte 2019.


L'iniziativa, a cura di Aldo Capasso, è frutto della collaborazione tra l'Accademia delle Belle Arti, la Federazione delle Associazioni Antiracket e la Fondazione Polis della Regione Campania: i triangoli della legalità, disegni di giovani artisti cui sono affiancate frasi esplicative di autorevoli rappresentanti del mondo della cultura e dell'antimafia, inonderanno, nel corso del prossimo mese, le strade del Vomero, con il coinvolgimento di scuole, parrocchie e realtà associative attivamente impegnate a diffondere messaggi di legalità.

Insieme a Capasso e a Daniela Pergreffi dell'Accademia delle Belle Arti sono intervenuti il presidente della V Municipalità Paolo De Luca, il presidente della Fondazione Polis don Tonino Palmese, il parlamentare Paolo Siani, Vittorio Ciccarelli della FAI con il coordinatore regionale Pasquale Del Prete e il referente dell'associazione antiracket Vomero - Arenella Davide Estate, il presidente onorario della Fondazione Giancarlo Siani Geppino Fiorenza e il comandante provinciale dei carabinieri generale Canio Giuseppe La Gala.

«La scelta del triangolo non è casuale, in quanto la base dello stesso simboleggia la legalità, con ai lati lavoro e cultura», ha sottolineato Capasso. L'esigenza di coniugare arte e legalità è stata ribadita dal generale La Gala, per il quale «entrambe esprimono bellezza e ci rendono liberi». Paolo Siani ha illustrato nel dettaglio il senso dell'iniziativa: «Chiunque in questo mese attraverserà il Vomero si imbatterà in uno di questi triangoli e sarà portato inevitabilmente a riflettere. Natarte serve a fare in modo che si passi dalla cultura della legalità alla pratica della legalità, attraverso piccole azioni, nel pieno rispetto delle regole: indossare il casco, rispettare il rosso ai semafori, praticare la raccolta differenziata, adottare spazi verdi e poi intitolare le aule scolastiche a vittime innocenti della criminalità e a personaggi che hanno dato lustro a Napoli in tutto il mondo».


Sull'importanza del ruolo dell'istruzione si è soffermato anche don Tonino Palmese: «Il magistrato Caponnetto, capo del pool antimafia, notava che i boss avevano paura dei territori in cui funzionavano le scuole. Ogni volta che un ragazzo esce da una scuola innanzitutto come soggetto pensante  e poi ovviamente anche bravo, allora diamo un colpo importante alle organizzazioni criminali. Oggi noi, proprio valorizzando il lavoro di giovani artisti, scegliamo la mano più efficace della città per affermare il valore della bellezza, quella dell'arte». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino