Regione e Federico II, progetto per il recupero di 50 uomini maltrattanti

Regione e Federico II, progetto per il recupero di 50 uomini maltrattanti
Lunedí 24 settembre, alle ore 9.30, nella sede della Federico II in via Porta di Massa 1, l'Assessore alla Formazione e Pari opportunità, Chiara Marciani...

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Lunedí 24 settembre, alle ore 9.30, nella sede della Federico II in via Porta di Massa 1, l'Assessore alla Formazione e Pari opportunità, Chiara Marciani darà avvio al Progetto Europeo ViDaCS (Violent Dads in Child Shoes) del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Federico II di Napoli, diretto dal Prof. Edoardo Massimilla.


Il progetto supportato dall'assessorato e finanziato dalla Commissione Europea, si ripropone di raggiungere gli uomini maltrattanti e aumentare la loro motivazione ai programmi di trattamento atti a ridurre i loro comportamenti violenti, rispondendo così al problema nazionale e internazionale della scarsa adesione degli uomini a tali trattamenti.

ViDaCS acronimo di Violent Dads in Child Shoes ovvero:"Mettersi nelle scarpe dei bambini", vuol dire, vivere le emozioni e i pensieri di questi spettatori innocenti di scene di violenza, che si ripercuotono con effetti devastanti sulle loro personalità. Prender coscienza di tutto ciò dovrebbe innescare nel genitore un processo di consapevolizzazione degli effetti negativi dei suoi atteggiamenti e di conseguenza ne promuove la sua motivazione al cambiamento. Verranno infatti attivati presso le scuole del territorio, dei laboratori per raccogliere dalle parole dei bambini e adolescenti i vissuti che le scene di violenza suscitano in loro.

"Un progetto importante--dichiara l'assessore Chiara Marciani - perché si occupa di prevenire la violenza da un diverso punto di vista, ovvero intervenendo sugli uomini violenti e soprattutto prima che avvenga l'irreparabile. Ma è ulteriormente importante perché parte dal punto di vista dei bambini, troppo spesso vittime innocenti ed inconsapevoli di troppa violenza".


La prof.ssa Caterina Arcidiacono, Responsabile Scientifico del progetto afferma: “ViDaCS risponde alla necessità di ridurre la violenza domestica occupandosi degli uomini maltrattanti. In Italia il trattamento degli uomini è alquanto recente, il valore del progetto è offrire strumenti innovativi che si avvalgono della realtà virtuale per sollecitare gli uomini rispetto alla loro responsabilità genitoriale, che secondo la più recente letteratura internazionale e nazionale, rappresenta un buon fattore motivante per aderire ai trattamenti di riduzione dei loro comportamenti violenti”. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino