Mantenere vivo il ricordo delle vittime dell’Olocausto: ciclo di lezioni ad Acerra

Mantenere vivo il ricordo delle vittime dell’Olocausto: ciclo di lezioni ad Acerra
Mantenere vivo il ricordo delle vittime dell’Olocausto, soprattutto tra le giovani generazioni, per non dimenticare una delle pagine più buie e tristi della storia...

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Mantenere vivo il ricordo delle vittime dell’Olocausto, soprattutto tra le giovani generazioni, per non dimenticare una delle pagine più buie e tristi della storia dell’umanità. Questo l’obiettivo del progetto curricolare sulla “Shoah” che ha visto impegnati per cinque mesi circa settanta studenti delle classi I, II, IIIC e III A dell’istituto comprensivo Ferrajolo-Siani di Acerra. Un percorso di approfondimento e riflessione sulla persecuzione nazifascista attraverso la conoscenza delle storie di coloro che hanno vissuto l’orrore della deportazione e dei campi di sterminio. Come i tre bambini Andra, Tatiana e Sergio, protagonisti del libro “Meglio non sapere” della giornalista napoletana Titti Marrone. Proprio partendo dalla lettura del testo, gli studenti dell’istituto Ferrajolo, coordinati dalla professoressa Vincenza Cremato (referente del progetto), hanno ricostruito le barbarie dell’Olocausto, dando voce a tanti bambini, uomini e donne che sono state vittime di quel genocidio.


Giovedì mattina, nell’Auditorium della scuola, la manifestazione conclusiva del progetto che ha visto la partecipazione di Mario De Simone, fratello di Sergio (vittima dell’Olocausto) e cugino di Andra e Tatiana Bucci (le due sorelline sopravvissute alle barbarie di Auschwitz), protagonisti del libro di Titti Marrone. Toccante la testimonianza di Mario De Simone che ha raccontato la storia di quel fratellino mai conosciuto; tante le domande che i ragazzi gli hanno rivolto per conoscere nel profondo quella triste storia emersa dalle pagine del libro letto, riletto e commentato in classe. Per l’occasione gli studenti hanno realizzato una cartellonistica sulle scene più rappresentative del testo e del cartone animato “La stella di Tati e Andra” dedicato alla storia dei protagonisti del libro della giornalista napoletana e trasmesso su RayPlay. I pianisti della classe strumentale III C hanno, inoltre, eseguito brani tratti dal film “La vita è bella”. «Tenere sempre accesa la fiamma della memoria nelle giovani generazioni - ha dichiarato la dirigente scolastica Anna Maria Criscuolo - è un dovere di tutti, a partire da noi educatori perché non si ripeta più la tragedia della Shoah. La nostra scuola non tralascia percorsi didattici che affermino come forza tali valori».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino