Il 14 enne seviziato nell'autolavaggio: «Davo calci per non farmi immobilizzare»

Il 14 enne seviziato nell'autolavaggio: «Davo calci per non farmi immobilizzare»
«Mi sono spostato, ho fatto resistenza, davo calci per non farmi immobilizzare, ma lui era più forte di me». Poi, quando non è riuscito a trovare le parole per raccontare...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Mi sono spostato, ho fatto resistenza, davo calci per non farmi immobilizzare, ma lui era più forte di me». Poi, quando non è riuscito a trovare le parole per raccontare quello che gli era successo, ha pianto. Ed è così che agli atti finisce la testimonianza della mamma, che aveva avuto modo di raccogliere la primissima testimonianza del ragazzino. Spiega la donna: «A me ha detto che quello lo ha immobilizzato con il ginocchio e che poi ha agito con forza, in modo da immobilizzarlo». Brutta scena quella raccontata dalla vittima degli abusi consumati qualche settimana fa in via Padula, strada di Pianura, in un autolavaggio, dove uno studente è stato seviziato «per scherzo» o comunque senza un motivo. Eccolo i passaggi chiave dell’inchiesta che vede agli arresti il 24enne Vincenzo Iacolare, finito in cella per violenza sessuale nei confronti di un ragazzino di 14 anni. Una storia che ha indignato, che ha commosso, che ha sollevato un moto di rabbia in seno all’opinione pubblica, oggi raccontata dagli atti depositati dinanzi al Tribunale del Riesame. Lui, Iacolare, ci prova. Chiede la scarcerazione, o comunque la revoca degli arresti in cella, per ottenere una condizione meno afflittiva.




Difeso dal penalista Antonio Sorbilli, Iacolare punta a dimostrare un’ipotesi di basso profilo: niente scherzo, nessuna volontà di abusare sessualmente un minorenne, ma una situazione sfuggita completamente dal controllo. Sostiene di aver solo orientato un compressore all’altezza della parte posteriore del ragazzino, senza abbassare i pantaloni della tuta. Una versione in netto contrasto con quanto riferito dalla vittima nel corso del doppio colloquio avuto con i carabinieri della compagnia di Bagnoli.



Stando alla ricostruzione offerta dal ragazzino, l’azione è stata contrassegnata dalla violenza sin dal primo momento. Anche in quella fase del cosiddetto scherzo, quando l’indagato numero uno ha avvicinato compressore all’altezza del viso del ragazzino, a sua volta per i fatti suoi su un divano dell’autolavaggio, a intrattenersi con il proprio cellulare. Era in attesa che gli restituissero il motorino, dopo il lavaggio, per ritrovarsi alle prese con un’azione di particolare efferatezza. È uno dei punti chiave dello stesso provvedimento adottato dal gip di Napoli, che ha firmato l’arresto di Iacolare, al termine delle indagini condotte dal pm Fabio De Cristoforo.



Ora sarà un collegio di giudici ad esprimersi sul caso. Rappresentati dal penalista Francesco Cioppa, i parenti del 14enne abusato chiedono giustizia, puntano a un processo in grado di ricostruire le responsabilità di tutti coloro che hanno agito contro lo studente. Come è noto ci sono altri due soggetti indagati a piede libero, per i quali è in corso la valutazione dei pm. Intanto, la prossima settimana, la famiglia dello studente aggredito potrebbe essere ospitata in Vaticano, per un incontro privato con papa Francesco. Una vicenda in cui si attendono gli esiti conclusivi delle indagini, sull’ennesimo episodio di male banale, di violenza radicale senza alcuna spiegazione sensata. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino