«Mi sono spostato, ho fatto resistenza, davo calci per non farmi immobilizzare, ma lui era più forte di me». Poi, quando non è riuscito a trovare le parole per raccontare...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Difeso dal penalista Antonio Sorbilli, Iacolare punta a dimostrare un’ipotesi di basso profilo: niente scherzo, nessuna volontà di abusare sessualmente un minorenne, ma una situazione sfuggita completamente dal controllo. Sostiene di aver solo orientato un compressore all’altezza della parte posteriore del ragazzino, senza abbassare i pantaloni della tuta. Una versione in netto contrasto con quanto riferito dalla vittima nel corso del doppio colloquio avuto con i carabinieri della compagnia di Bagnoli.
Stando alla ricostruzione offerta dal ragazzino, l’azione è stata contrassegnata dalla violenza sin dal primo momento. Anche in quella fase del cosiddetto scherzo, quando l’indagato numero uno ha avvicinato compressore all’altezza del viso del ragazzino, a sua volta per i fatti suoi su un divano dell’autolavaggio, a intrattenersi con il proprio cellulare. Era in attesa che gli restituissero il motorino, dopo il lavaggio, per ritrovarsi alle prese con un’azione di particolare efferatezza. È uno dei punti chiave dello stesso provvedimento adottato dal gip di Napoli, che ha firmato l’arresto di Iacolare, al termine delle indagini condotte dal pm Fabio De Cristoforo.
Ora sarà un collegio di giudici ad esprimersi sul caso. Rappresentati dal penalista Francesco Cioppa, i parenti del 14enne abusato chiedono giustizia, puntano a un processo in grado di ricostruire le responsabilità di tutti coloro che hanno agito contro lo studente. Come è noto ci sono altri due soggetti indagati a piede libero, per i quali è in corso la valutazione dei pm. Intanto, la prossima settimana, la famiglia dello studente aggredito potrebbe essere ospitata in Vaticano, per un incontro privato con papa Francesco. Una vicenda in cui si attendono gli esiti conclusivi delle indagini, sull’ennesimo episodio di male banale, di violenza radicale senza alcuna spiegazione sensata. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino