L’attesa è di 423 giorni per un intervento chirurgico al polso o alla mano, 59 i pazienti in lista. E, al Cardarelli, oltre un anno si aspetta anche per altre...
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LA DENUNCIA
«Le sale operatorie vanno tenute aperte dodici ore al giorno, ma questo non accade a causa della carenza di personale in organico», denuncia Lorenzo Medici, segretario generale della Cisl Fp, che fa notare: «I cittadini campani sono due volte penalizzati perché non ricevono un’assistenza tempestiva nel pubblico, e così sono spinti a rivolgersi ai privati, anche in intramoenia, pagando cioè gli stessi professionisti della stessa struttura, oppure emigrano in altre regioni. In quest’ultimo caso la spesa è comunque a carico della Regione. A chi conviene la situazione?». Annuisce il sindacalista Salvatore Siesto, e aggiunge: «Sono convinto che la nuova direzione strategica con il manager Anna Iervolino apporterà le giuste modifiche all’attuale organizzazione del lavoro, mettendo a disposizione uomini e mezzi».
I DATI
In oculistica, ad esempio. Per un glaucoma occorre aspettare 278 giorni, e si contano 60 prenotazioni. Invece, nella seconda ortopedia le condropatie vengono affrontate in day hospital dopo 302 giorni, 65 pazienti in lista. «La chirurgia in questa disciplina ha tempi di attesa fino a 282 giorni, e 43 richieste» certifica Siesto. Ancora, in oculistica: una patologia vitreo-retinica significa 271 giorni di attesa, 134 pazienti in lista. L’ago aspirato tiroideo si ha 231 giorni, 251 gli Sos; la chirurgia generale arriva a 211 giorni, con 101 pazienti in lista; una patologia post-frattura vuol dire 168 giorni di attesa, 8 le richieste registrate.
I NODI
Di certo, a incidere è la grande affluenza in ospedale, dai 300 fino ai 500 accessi al pronto soccorso in 24 ore. Tutte prestazioni di emergenza, non rinviabili. E, ogni inverno, con il picco influenzale, le barelle si moltiplicano nei reparti. «Avere tutti i posti letto occupati - spiega il direttore sanitario Franco Paradiso - determina inevitabili rallentamenti nell’attività programmata», non solo nei ricoveri indicati. Il monitoraggio della Cisl Fp non può dirsi completo. Basti ricordare la vicenda dell’ammalato napoletano contattato dopo tre anni dall’urologia, un caso sollevato da Assotutela e ripreso dal consigliere regionale Valeria Ciarambino. «Per gli interventi non urgenti in questo ambito come in endocrinologia e in dermatologia, i tempi possono essere lunghi per l’enorme richiesta di prestazioni», aggiunge Paradiso. «La priorità viene data soprattutto alle neoplasie, e anche per la chirurgia plastica c’è da aspettare anni: il Cardarelli è tra i pochi centri operativi», chiarisce il direttore sanitario, sottolineando che l’ospedale «è una delle poche strutture che utilizza il decreto Balduzzi proprio per accorciare le liste, complessivamente oggi più brevi». Paradiso spiega che oltre un milione è già stato speso, e altri 600mila euro sono stati stanziati per finanziare la chirurgia eseguita dagli stessi medici ma fuori turno. «Stiamo lavorando tanto. Inoltre, prosegue la ristrutturazione dei locali con l’obiettivo di creare e aprire a stretto giro la stroke unit», conclude. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino