Chiaia, accoltellato per difendere le amiche

Chiaia, accoltellato per difendere le amiche
Inferno Napoli. Non passa giorno senza che ci scappi il morto, e non è solo questione di camorra. È vero: le notti della terza città italiana assomigliano ormai sempre più a...

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Inferno Napoli. Non passa giorno senza che ci scappi il morto, e non è solo questione di camorra. È vero: le notti della terza città italiana assomigliano ormai sempre più a quelle di Algeri, di Caracas. Con la differenza che qui, però, non ti senti al sicuro nemmeno più se eviti accuratamente le periferie degradate e decidi di restartene in un posto che consideri sicuro. E infatti stavolta è successo a Chiaia, il quartiere che continuano a chiamare il salotto buono di Napoli.




Ore due dell’altra notte. Tra le comitive che ancora affollano via Cavallerizza, a due passi da piazza dei Martiri, c’è un gruppetto di persone che sono appena uscite da un bar dove hanno trascorso la serata. Fuori tutto sembra tranquillo, sotto controllo. Invece no. All’improvviso spuntano i banditi: due persone dal fare minaccioso che puntando ai cinque giovani (tre uomini e due donne) che si stanno incamminando verso il parcheggio dove hanno lasciato le auto. Senza mezzi termini arriva la minaccia: i delinquenti - con il volto semicoperto da sciarpe e cappucci - pretendono che si consegnino loro borse e portafogli. Da un momento all’altro la situazione degenera. Una delle vittime - R.D., 34enne napoletano, figlio di un magistrato in servizio alla Procura generale di Napoli - prova ad opporre resistenza, ed ecco che scatta la violenza: uno dei malviventi impugna un coltello e sferra quattro colpi che raggiungono il 34enne al petto ed ai fianchi. Al suo complice pochi secondi prima era caduta in terra anche una pistola: attimi di puro terrore che si consumano fino a quando i due criminali decidono di rinunciare alla rapina, fuggendo via. I giovani vengono soccorsi da alcuni passanti, sul posto arrrivano le Volanti della polizia, mentre il 34enne viene trasportato al Loreto Mare, dovve resta ricoverato in prognosi riservata. Le indagini puntano verso gli ambienti della microcriminalità della zona compresa tra Mergellina, il corso Vittorio Emanuele e il Pallonetto di Santa Lucia, ma non si esclude che i malviventi - forse si tratta di tossicodipendenti - possano essere giunti da altri quartieri cittadini.



Sul grave episodio ieri è intervenuto anche il presidente della Municipalità Chiaia-Posillipo- San Ferdinando, Fabio Chiosi. «L’aggressione in Via Cavallerizza - ha dichiarato - conferma che il nostro quartiere, ben presidiato nelle ore diurne, è completamente privo di controllo in quelle notturne. Parliamo di un quartiere dove si svolge il divertimento notturno, con un’alta residenzialità, che vive sino all’alba. Pur comprendendo le carenze di personale delle forze dell’ordine, ben venga l’utilizzo dell’Esercito con compiti di polizia».

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Il Mattino