Comune di Napoli, asse con Invimit: Galleria Principe e palazzo Cavalcanti ai privati

Comune di Napoli, asse con Invimit: Galleria Principe e palazzo Cavalcanti ai privati
La Galleria Principe di Napoli, il deposito Anm di Posillipo e Palazzo Cavalcanti di via Toledo. Sono tre dei seicento cespiti che il Comune inserirà tra gli immobili da...

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La Galleria Principe di Napoli, il deposito Anm di Posillipo e Palazzo Cavalcanti di via Toledo. Sono tre dei seicento cespiti che il Comune inserirà tra gli immobili da valorizzare nel “Fondo Napoli” che Invimit Sgr - società del Mef - è pronta a costituire per la loro valorizzazione.

Oggi in sala giunta a Palazzo San Giacomo la sottoscrizione dell’accordo con annessa conferenza stampa. Alla quale partecipano il sindaco Gaetano Manfredi, gli assessori Pier Paolo Baretta (Bilancio) e Laura Lieto (Urbanistica) e i vertici di Invimit Sgr, vale a dire l’amministratore delegato Giovanna Della Posta e il presidente Trifone Altieri. «Il Comune - si legge in una nota - e Invimit Sgr sottoscriveranno il Piano congiunto per la valorizzazione del patrimonio immobiliare comunale, tramite l’istituzione di fondi comuni di investimento immobiliare gestiti dalla Sgr. Il Piano si inserisce nella cornice del “Patto per Napoli”, firmato nei giorni scorsi dal presidente del Consiglio Mario Draghi e dal sindaco, per risanare i conti pubblici statali e comunali». Prende corpo la strategia di Palazzo San Giacomo per rilanciare le finanze e dare un senso allo sterminato patrimonio immobiliare dell’Ente che si compone di ben 67mila immobili. 

Una operazione del pubblico con il pubblico, ma dove però i privati saranno il perno centrale perché alla fine Invimit costituisce il Fondo Napoli e lo piazza sul mercato e da lì dovranno arrivare offerte. La firma di oggi è sulla “lettera di intenti”, una sorta di precontratto, dove è chiarito chi fa cosa e la funzione del Fondo. «Il Comune - si legge nella lettera - è interessato alla valorizzazione delle proprie entrate attraverso la ricognizione del patrimonio, l’incremento dei canoni di concessione e di locazione e ulteriori servizi produttivi da realizzarsi con appositi piani di valorizzazione e alienazione, anche avvalendosi del contributo di Enti ed Istituti pubblici e privati», come previsto, del resto, nel “Patto per Napoli”. Invimit sarà comunque il tramite, l’obiettivo del Comune è ben chiarito: «Al riguardo il Comune manifesta la propria disponibilità a valutare di sottoscrivere le quote mediante il conferimento al Fondo di beni immobili che saranno individuati da Invimit previa l’indicazione del potenziale investitore. Scopo del fondo e dell’operazione ad esso sottesa sarà quello di consentire al potenziale investitore di beneficiare degli eventuali ritorni non garantiti, generati dalla gestione professionale del patrimonio del Fondo realizzata dalla Sgr nel migliore interesse del Comune». La sostanza è che il Comune potrebbe affidare in gestione pezzi di patrimonio e chi se lo aggiudicherà dovrà occuparsi del classico recupero funzionale, mantenendone la proprietà. In alternativa c’è anche la possibilità di vendere i pezzi del patrimonio.

I tre cespiti in questione calzano a pennello con l’operazione che Palazzo San Giacomo sta impostando. La Galleria Principe, per esempio, è di fronte al Mann. Un sito poco sfruttato e nella morsa del degrado con pochi negozi, di fatto privo di funzioni e di progetto, in una parola senza una sua identità. Potrebbe essere rifunzionalizzata e messa a disposizione in un contesto dove c’è il Mann, ma anche il resto del centro storico a quattro passi. Una Galleria con dentro negozi di qualità, magari qualche grossa griffe potrebbe essere interessata, oppure uno spazio espositivo, sono svariate le possibilità vista la posizione strategica. Palazzo Cavalcanti potrebbe essere invece l’ideale come sede delle grandi Fondazioni italiane e internazionali. Quindi il deposito Anm di Posillipo, uno spazio enorme chiuso al pubblico oggi dentro ci sono ammassati i materiale per le campagne elettorali. Potrebbe diventare un grosso spazio espositivo, un teatro e qualsiasi altra cosa. Atteso che uno spazio di quelle dimensioni - posto al centro della cartolina di Napoli - sarà di certo appetito per molti investitori.
 

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Il Mattino