Assembramenti, controsensi e anarchia nelle zone del mare posillipino. Arriva un nuovo allarme da Marechiaro, in questa complicata estate 2020. Visto l’aumento dei contagi...
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I controsensi sono tanti, qui come e sul litorale flegreo. Nelle aree demaniali, sugli scogli e sullo “scoglione” di Marechiaro regnano l’anarchia e la deregulation. Lettini e sdraio vicinissime, centinaia di bagnanti a contatto e alla rinfusa. Si discute, ci si bagna, si sorride e ci si abbronza a pochissima distanza. Sulle scalette al di sotto della Fenestella dei «pesci innamorati» si incontra una famiglia di turisti francesi allegri, sorridenti e senza dispositivi di protezione. Se il ritorno di qualche visitatore straniero, da un lato, giova agli affari di lidi e ristoranti del borgo, dall’altro aumenta le potenzialità di diffusione del virus, come si nota dai bollettini quotidiani: è la contraddizione in termini dell’estate pandemica. Anche i “barcaioli” hanno ripreso a lavorare con una certa regolarità, e basta aguzzare un po’ la vista verso lo specchio dell’acqua per notare una piccola barca che porta al largo una dozzina di turisti per il tour del Golfo. Le mascherine non mancano, tra i passeggeri, ma per lo più sono “indossate” all’altezza del gomito. Se si alza lo sguardo, un elicottero della Guardia Costiera intanto sorvola Marechiaro. Questo scenario complessivo è comune anche alle altre località marine partenopee. «Nella condizione in cui stiamo - commenta Nicola Marino del Bar del Mare a Riva Fiorita - non possiamo lamentarci di un calo del 30% degli affari. Altri ristoratori non hanno riaperto. Di stranieri qui ne arrivano pochi, i turisti arrivano in maggioranza del Nord Italia. Noi esercenti rispettiamo tutte le misure anti-Covid previste dai protocolli: mascherine, distanze e igienizzanti per i clienti. Abbiamo anche messo il banco bar all’esterno per limitare l’accesso delle persone in uno spazio chiuso. Ma fuori dai locali, sulla spiaggia e sugli scogli, la balneazione è normale e non ci sono grossi controlli. All’esterno le misure non vengono rispettate».
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Se sul lido i lettini sono ben distanziati e sistemati in file di due, sugli scogli e sulla spiaggia libera la situazione cambia e non di poco, e stona con gli accessi controllati nella non lontana Gaiola. La preoccupazione non manca, dunque, in zona Marechiaro: «Alla luce dei giustificati allarmi per l’aumento dei contagi soprattutto tra i più giovani - dice Sergio Mannato, presidente dell’Associazione Borgo Marechiaro - chiediamo alla Capitaneria di Porto di effettuare controlli sugli spazi demaniali così affollati». L’Associazione si sofferma poi sulle diverse intensità delle verifiche: «I controlli attualmente avvengono esclusivamente sulle attività balneari e ristorative regolarmente autorizzate. Segnaliamo inoltre il nuovo affondamento del peschereccio nello specchio d’acqua di Marechiaro con danni all’ambiente e al paesaggio in un angolo suggestivo e ricco di reperti archeologici. Anche qui si tratta di un problema serio, che abbiamo più volte segnalato alle autorità e agli organi di informazione, e che si trascina da due mesi senza risoluzione».
Il Mattino