Covid, un altro bambino contagiato nel Nolano: tutti in coda per il tampone

Covid, un altro bambino contagiato nel Nolano: tutti in coda per il tampone
Un bimbo di 5 anni residente a Nola allunga la lista dei contagi a catena avvenuti dopo il ricovero del giovane di Cimitile tornato dalla Serbia: il piccolo ha frequentato il...

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Un bimbo di 5 anni residente a Nola allunga la lista dei contagi a catena avvenuti dopo il ricovero del giovane di Cimitile tornato dalla Serbia: il piccolo ha frequentato il campo estivo del comune delle basiliche Paleocristiane ed è risultato positivo al tampone effettuato a tutti i frequentatori della struttura, dai piccoli ospiti agli operatori. Sale quindi a 14 il totale delle persone colpite dal virus dopo il ritorno del primo paziente dai Balcani. Ma ci sono ancora altri tamponi da analizzare, a cominciare da quelli effettuati alle 238 persone di Cicciano che nei giorni scorsi avrebbero partecipato a un funerale. A Cimitile, invece, i test, circa 90, sono stati disposti dopo che due cuginette, figlia e nipote del paziente zero, hanno contratto il Covid insieme ad altri componenti della famiglia. Altri risultati dovrebbero arrivare oggi. Il bimbo di Nola per fortuna sta bene ed è in isolamento insieme con la famiglia, stesso destino toccato ad oltre 200 persone dell’intero hinterland complessivamente poste in quarantena dopo il caso del ragazzo ricoverato al Cotugno in terapia sub intensiva.


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Questa mattina dovrebbero essere processati gli ultimi test che riguardano i possibili contatti avvenuti nella scuola materna che intanto resta chiusa. E sempre oggi dovrebbero arrivare risposte sull’altra circostanza che tiene tutti il fiato sospeso: il funerale dell’uomo di Cicciano al quale ha partecipato l’amico del paziente di Cimitile, anche lui beccato dal virus dopo essere andato a prendere in aeroporto il giovane tornato dalla Serbia. Il ragazzo, anche lui di Cicciano, ha già contagiato il nonno che vive a Tufino, la fidanzata di Acerra e l’anziana mamma del defunto alla quale era andato a far le condoglianze. Da qui la psicosi scattata tra tutti i partecipanti al rito funebre. 

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Ieri mattina al centro Nadur della Gescal di Cicciano si sono presentate 238 persone: tante sarebbero, a meno di “imbucati”, quelle che tra abitazione, chiesa, strada e cimitero si sarebbero recati a rendere l’ultimo saluto all’uomo il cui funerale è finito suo malgrado al centro di una sequenza inquietante. Donne, uomini e qualche anziano che hanno atteso pazientemente ore, sotto un sole implacabile, prima in auto - la coda ha superato il chilometro, provocando rallentamenti in tutta la zona - e poi nei giardini della struttura che arrivasse il proprio turno di effettuare l’esame praticato dal personale dell’Asl Na 3 Sud. «I miei concittadini - ha sottolineato il sindaco Giovanni Corrado che nei giorni scorsi ha emesso un’ordinanza per obbligare l’uso della mascherina anche all’aperto - hanno mostrato grande senso di responsabilità. Appena saranno ufficiali non esiterò un secondo a comunicare i risultati ma intanto sono grato agli operatori dell’Azienda sanitaria, ai vigili urbani, alla Protezione civile, alla Polizia ed ai Carabinieri per il supporto che ci hanno dato comprendendo la delicatezza della situazione».

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Il fiato resta sospeso. E il picco di contagi nel territorio è ragione di più di una contromisura. A Cicciano, Giovanni Corrado ha disposto la sospensione del mercato settimanale che già oggi non ci sarà mentre a Casamarciano il sindaco Andrea Manzi ha detto basta alla movida fino al 10 agosto ed ha ordinato l’uso della mascherina anche all’aperto. Vietati i ricevimenti, anche privati, e la musica sia all’interno che all’esterno dei locali. La necessità è quella di frenare l’ascesa di casi per evitare nuovi e più drastici provvedimenti che costituirebbero un problema serio dal punto di vista sanitario ma anche economico e sociale.
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Il Mattino