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Strade, pulizia della città, trasporti e sicurezza sono le richieste pressanti dei napoletani al futuro sindaco che, secondo il sondaggio Arcadia-Winpoll anticipato dal Mattino, sarà eletto al ballottaggio. Tutti sono lontani dalla soglia del 50%. A oggi, nelle intenzioni di voto, le preferenze dei napoletani sono queste: Gaetano Manfredi candidato del centrosinistra e del M5S al 40,4%. Segue Catello Maresca civico appoggiato dal centrodestra con il 23,3, Antonio Bassolino indipendente 17,2, Alessandra Clemente in quota demA con il 14,2. Outsider Sergio D’Angelo, civico all’1,1. Ma si vota tra 120 giorni e la partita è apertissima per tutti.
Leggendo i numeri - infatti - la cifra politica che viene fuori a 4 mesi dal voto, è che i candidati non danno nulla in più alle liste da cui sono appoggiate, il discorso vale soprattutto per Manfredi e Maresca che al momento dalle liste sono invece trascinati. Cosa significa? Che la dimensione da candidati degli aspiranti sindaci è tutta da costruire fatta eccezione per Bassolino. I numeri raccontano pure che, come accade da almeno tre lustri, il più grande partito in città è quello dell’astensionismo che è al 37%.
LE PRIORITÀ
Il cruccio dei napoletani è vivere meglio la quotidianità. Per il 52% dei cittadini la qualità della vita negli ultimi 5 anni è peggiorata, solo per il 17 è migliorata, la restante parte ritiene che Napoli sostanzialmente sia immobile. Tra quelli che ritengono Napoli più vivibile ci sono gli under 30 (22%) e la fascia d’età che va dai 30 ai 45 anni (20%) e in prevalenza sono maschi. E tra questi il 20% dichiara di votare M5S, il 19 il Pd, il 14 Fi, 12 Fdi e l’11 la Lega. Tutti partiti che in Consiglio comunale sono all’opposizione. Forte è la insoddisfazione per i servizi ricevuti, anche quelli primari, dei napoletani. Il 34% si lamenta delle strade scassate e pericolose, il 31 per la pulizia, il 25 dei trasporti, il 18 vuole più sicurezza. Solo il 2% è critico sulla tassazione che a Napoli è al top e questo si potrebbe spiegare perché il 50% dei napoletani non le paga. Temi come la cultura, il verde e l’ambiente sono motivo di lagnanza solo per il 2%.
I CANDIDATI
Gli aspiranti sindaci sono stati sondati non solo per le intenzioni di voto.
I PARTITI
Manfredi e Maresca sono i due candidati che hanno i partiti alle spalle. Il pm in aspettativa - tuttavia - non vorrebbe i simboli del centrodestra nelle sue liste. Veniamo ai numeri. La cifra complessiva del centrosinistra è del 42,6% con il Pd primo partito al 19 e il M5S al 16,2. I dem guadagnano terreno rispetto alle regionali del 2020, un più 2%, e rispetto alle ultime comunali salgono di 9 punti. Pentastellati invece in caduta di una ventina di punti. Nel centrodestra la somma dei tre partiti è pari al 24,9%. Primo partito Fdi (10,9%) che raddoppia rispetto alle regionali, secondo Fi (7,3%), terza la Lega con 6,7%, due punti in più rispetto alle regionali. Le liste civiche di Bassolino sono al 14,8%, quelle della Clemente al 13,5 e quelle di D’Angelo all’1%.
Il Mattino