Rincari energia e materiali: tempesta perfetta sugli edili

Rincari energia e materiali: tempesta perfetta sugli edili
Sono stati i primi a quantificare l’impatto della crisi energetica, ovviamente nel loro settore. Ed è una stima che fa paura, quella dei costruttori edili. Un...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Sono stati i primi a quantificare l’impatto della crisi energetica, ovviamente nel loro settore. Ed è una stima che fa paura, quella dei costruttori edili. Un extracosto di circa il 35% «rispetto a quanto previsto, solo pochi mesi fa, sulla base dei prezzari più aggiornati». Uno choc per il settore (ma anche per il sistema Paese) se si considera che questo aumento si aggiunge a quello del costo delle materie prime appena tamponato dall’intervento del governo (7 miliardi) e dall’aggiornamento dei prezzari delle gare di appalto comprese tra il 18 maggio e il 31 luglio scorso.

E non è tutto. L’edilizia, che aveva salutato il 2021 con performances finalmente in ripresa, sembra di nuovo impantanata nelle incognite sul futuro del Superbonus 110%. Al punto che, come emerge dai dati più aggiornati della Cassa edile di Napoli, la più rilevante del Mezzogiorno, tornano pericolosamente a scendere il numero delle ore lavorate e quello degli occupati in pochi mesi, da marzo a giugno scorsi. Il timore di una nuova tempesta perfetta, con ripercussioni significative soprattutto al Sud dove la filiera stava recuperando terreno (in Campania il nuovo incentivo, secondo dati aggiornati a fine aprile 2022, aveva dato vita a 9.200 interventi, collocando la regione al quinto posto in Italia) è piuttosto reale.

LEGGI ANCHE Bollette, i consigli per risparmiare: frigorifero, lavatrice, forno, condizionatore. Vademecum per le famiglie

Spaventa lo tsunami dell’energia perché la nuova mazzata sui costi delle imprese ora arriva sui cantieri in corso e sui progetti pronti per le gare. E non è affatto trascurabile il particolare che il Dpcm con il quale dovevano essere indicate le procedure per la compensazione dei costi delle opere in corso negli enti locali tarda ad arrivare: le richieste dovevano essere presentate entro il 31 agosto ma il decreto non è ancora stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale ed è presumibile che le istanze slitteranno ai primi di ottobre, secondo una previsione dell’Ance. La super bolletta elettrica è invece già certa: e a preoccupare non è quella di cantiere, dove l’incremento non supera il 10% ma in media è sul 3% tenendo conto delle oscillazioni da cantiere a cantiere. Il vero incubo è quello dei maggiori costi energetici sulla produzione dei materiali con conseguente maggior costo dei materiali impiegati. Le rilevazioni Ance-Prometeia evidenziano infatti che «negli ultimi sette mesi, l’acciaio impiegato nel calcestruzzo è aumentato del 55%, il PVC del 43% e il bitume del 49 per cento». Forte il pericolo che il rincaro possa determinare l’interruzione delle filiere produttive, come già accaduto alla fine del 2020. In questo caso il problema non sarebbe più solo di rincari, ma di difficile reperibilità dei materiali sul mercato.

LEGGI ANCHE Cuocere la pasta a fuoco spento: il consiglio (per risparmiare sulla bolletta) del premio Nobel Parisi

«L’insieme dei due effetti, quello della componente energetica diretta e quello dei prodotti utilizzati, determina – spiega il rapporto Ance – il maggior costo stimabile in circa il 35% rispetto a quanto previsto, solo pochi mesi fa, sulla base dei prezzari più aggiornati. Rispetto a tali ulteriori aumenti, gli appaltatori si trovano in gravi difficoltà finanziarie». Cumulare - nella gestione dei cantieri - i vecchi aumenti con i rincari energetici sta diventando una fatica bestiale se non impossibile per le imprese. Al punto che l’allarme lanciato dall’Ance finisce dritto dritto per mettere in discussione i tempi e l’attuabilità del Pnrr, considerato che l’edilizia impatta per almeno 100 miliardi su tutti i settori di intervento previsti dal Piano di ripresa e resilienza che di miliardi ne prevede oltre 200 fino al 2026. L’Ance, in un aggiornamento degli scenari economici datato luglio 2022, evidenzia non a caso che se è vero che «il Pnrr ha raggiunto un apprezzabile avanzamento nella fase di programmazione», è altrettanto vero che «emergono, con forza, alcune criticità che rischiano di rallentare la realizzazione degli investimenti. Il “caro materiali”, la scarsità di manodopera e di figure professionali necessarie per realizzare le opere e le incertezze sulla reale capacità di accelerare le fasi autorizzative e i tempi di cantierizzazione impongono soluzioni immediate». 



Le incognite sul Superbonus 110%, poi, non aiutano: tra marzo e giugno scorsi, spiegano i dati della Cassa edile di Napoli, il numero delle ore lavorate è diminuito di quasi il 17%, la differenza salariale di oltre il 12%, l’occupazione ha perso il 10%, le imprese attive sono calate di quasi l’8%. C’è aria di nuova frenata. E dell’ennesimo paradosso all’italiana: le risorse del Pnrr ci sono (per non accennare a quelle ordinarie nazionali ed europee) ma non si riescono a trasferire alle imprese.
  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino